ALBOSAGGIA -Le Alpi Orobie come non le abbiamo mai viste: selvagge, estreme, eppure capaci di insegnarci l’arte della cooperazione. È questo il cuore del documentario “Le Orobie e i suoi abitanti”, diretto dal regista bergamasco Daniele Gangemi, che in 52 minuti di immagini spettacolari accompagna lo spettatore in un viaggio tra cime impervie, animali in lotta per la sopravvivenza e boschi che nascondono una rete di vita sotterranea straordinaria.
Un’opera che non è passata inosservata: presentata nella prima tappa del Festival internazionale Folco Quilici, ha conquistato il Premio del Pubblico e il riconoscimento come miglior documentario. A guidare la giuria, Brando Quilici, figlio del grande Folco, icona del documentarismo italiano.
Il documentario alterna storie e comportamenti del mondo animale – dalle coreografie del merlo acquaiolo al lavoro incessante del picchio, fino alla potenza dell’aquila reale – con la narrazione di ciò che accade nel cuore dei boschi. Qui, tra alberi e funghi, si sviluppa il “Wood Wide Web”, la rete micorrizica che consente la comunicazione e lo scambio di nutrienti tra piante: una metafora naturale di solidarietà e resistenza. Le riprese si sono svolte anche nel Parco delle Orobie Valtellinesi.
“Non è sempre il più forte a sopravvivere – spiega Gangemi – ma chi sa cooperare. Ed è la lezione che le Orobie ci consegnano da millenni”.
Il progetto nasce grazie all’incontro con Baldovino Midali, panettiere e documentarista della Val Brembana, che ha messo a disposizione il proprio archivio di riprese uniche, comprese quelle dell’aquila reale premiate da GoPro. Accanto a lui, fotografi e naturalisti come Massimiliano Manuel Paolino, Roberto Vallet e Davide Crola hanno contribuito con straordinarie immagini di camosci e stambecchi in ambienti innevati.
Gangemi riconosce un debito intellettuale anche verso il professor Stefano Mancuso, le cui teorie sull’intelligenza delle piante hanno ispirato la seconda parte del film: “Le piante abitano la Terra da milioni di anni, e in termini di sopravvivenza hanno ancora molto da insegnarci. Sta a noi saperle ascoltare”.
Dopo “Le Orobie e i suoi abitanti”, Gangemi ha già terminato un nuovo progetto, “La montagna che rivive”, prodotto da Alpenway e presto in onda su Rai Tre. L’opera è stata selezionata per importanti rassegne, dal Dolomiti Film Festival al Sestriere Film Festival.
Intanto, la distribuzione del documentario sulle Orobie è in fase di definizione. Un lavoro indipendente che, premiato dal pubblico e dalla critica, ambisce ora a far conoscere a un pubblico sempre più ampio i segreti nascosti tra le montagne bergamasche.