Sondrio

L’evoluzione del paesaggio valtellinese nel “Genio Civile di Sondrio”

Il volume presentato all'Ufficio Territoriale Regionale 'Montagna'.

Presidente Fontana: "Gli sforzi del Genio Civile hanno valorizzato le montagne di Sondrio, rendendole accessibili".

Redazione VN – 13 Gennaio 2024

Sondrio, Centro Valtellina, Attualità, Cronaca

Genio Civile Sondrio presentazione libro

SONDRIO – Un evento per Sondrio e per la Valtellina, come ha dimostrato il pubblico delle grandi occasioni, oltre duecento persone, intervenuto alla presentazione del volume ‘Il Genio civile di Sondrio e il suo archivio. Un contributo alla conoscenza del territorio e della sua storia’.

Presenti nell’auditorium dell’Ufficio Territoriale Regionale ‘Montagna’ in via Del Gesù a Sondrio il presidente della Regione Attilio Fontana, l’assessore regionale agli Enti locali, Montagna, Risorse energetiche, Utilizzo risorsa idrica Massimo Sertori e il presidente della provincia Davide Menegola.

In 223 pagine, la pubblicazione riporta uno degli esiti del progetto di mappatura e valorizzazione dell’archivio del Genio civile condotto tra il 2017 e il 2022 per volontà dell’Ufficio Territoriale Regionale Montagna di Sondrio con il coordinamento generale della Società Economica valtellinese (SEV) e sostenuto con i fondi dell’Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale (AQST) di Sondrio.

“Per tutelare, valorizzare e amare un territorio – ha affermato il presidente Fontana – è necessario conoscerlo. Le montagne di Sondrio rappresentano uno dei tesori naturali più preziosi della Lombardia e dell’Italia intera, in passato talvolta sottovalutato e trascurato. Solo attraverso gli sforzi del Genio civile, ovvero l’insieme delle competenze tecniche e scientifiche utilizzate per la progettazione, la costruzione e la manutenzione di infrastrutture e opere pubbliche, le montagne di Sondrio sono state valorizzate e rese accessibili a tutti”.

Genio Civile Sondrio presentazione libro

“Valli e torrenti – ha sottolineato l’assessore Sertori – sono una risorsa naturale importante per la bellezza paesaggistica e anche una fonte di risorse idriche, che devono essere gestite con cura per garantirne la sostenibilità a lungo termine. Opere come questa esaltano il senso di appartenenza a una comunità vitale e orgogliosa come quella che popola i territori della Valtellina”.

Alla presentazione hanno partecipato anche il presidente degli Ingegneri Felice Mandelli, gli esperti del settore archivi della Regione Lombardia Luigi Gerosa, Giusy Galatà e Gabriele Locatelli (CaeB), l’archivista Rita Pezzola di Aliter sas, il presidente di Sev Benedetto Abbiati, e la responsabile della Soprintendenza archivistica e bibliografica per la Lombardia, Annalisa Rossi.

“L’Archivio del Genio Civile, in particolare in un territorio come quello lombardo e valtellinese – ha commentato la Soprintendente Rossi – può dirsi esempio per antonomasia della tensione continua fra connessione con il contesto (cronologico e geografico) delle carte e la loro natura istituzionale. Di questa tensione fra soggetto e oggetto, fra passato e futuro, vive ogni archivio nel suo essere permanentemente al servizio del presente, delle comunità di riferimento, dei diritti e dello sviluppo civile, sociale e culturale”.

La pubblicazione comprende corposi saggi delle archiviste Rita Pezzola e Greta Bertolini, del presidente dell’Ordine degli ingegneri di Sondrio e già dirigente del Genio civile, Felice Mandelli e di Benedetto Abbiati, presidente di Sev, che definiscono storia e consistenza del patrimonio documentario, indicano le metodologie di studio ed i risultati conseguiti.

Arricchiscono il volume immagini tratte dalla documentazione, con particolare riferimento a temi centrali per il territorio valtellinese come quelli della sistemazione idraulica dei torrenti e dell’industria idroelettrica. È documentata l’evoluzione del territorio provinciale e gli interventi di bonifica, riassetto idrogeologico, valorizzazione idroelettrica eseguiti a partire dagli ultimi decenni dell’800.

L’archivio del Genio civile costituisce un valore per il territorio che lo ha formato e che, ancora oggi, lo conserva: esso veicola – ha evidenziato Pezzola – il valore della memoria, della conoscenza storica per una progettazione consapevole declinata al futuro. La conoscenza dell’archivio costituisce una forma di alleanza intergenerazionale, nella quale i più giovani sono chiamati a intervenire con comportamenti responsabili di cittadinanza attiva rispetto a contesti creati dall’interazione uomo-natura”.

Sono 1.400 le pagine di schede inventariali caricate sul sito della Regione, “primo archivio locale pubblicato su questo sito“, ha evidenziato Abbiati. “In un territorio come questo – ha rimarcato Mandelli – la conoscenza della storia delle opere eseguite è imprescindibile per interventi futuri che siano sostenibili dal punto di vista tecnico, economico e ambientale”.