Tartano

Incendi in Val Tartano, individuato e arrestato il piromane

Redazione VN – 20 Gennaio 2024

Bassa Valtellina, Cronaca, Tartano

Piromane

I roghi dolosi appiccati da un sessantenne tartanese, avevano scatenato la paura in Val Tartano nelle ultime settimane

Responsabile di quattro incendi, due case e due macchine, è stato fermato dai Carabinieri dopo attente indagini

VAL TARTANO – La paura ha cominciato a spegnersi in Val Tartano: dopo le ultime settimane di incendi dolosi che non hanno fatto dormire sonni tranquilli ai cittadini, è stato arrestato ieri pomeriggio, venerdì, il piromane responsabile dai Carabinieri della Compagnia di Sondrio, intercettato a piedi nei pressi della propria abitazione.

Si tratta di un sessantenne residente a Tartano, che in pieno centro abitato si è reso autore di quattro roghi: due abitazioni, a Tartano e Talamona, incendiate il 5 e il 14 gennaio scorso, e due autovetture date alle fiamme a Morbegno e Tartano il 3 e l’8 gennaio.

Tutti incendi che hanno richiesto l’intervento dei Vigili del Fuoco che, con significativo impiego di uomini e mezzi, sono riusciti a spegnere le fiamme. Soprattutto nel caso dell’abitazione di Talamona, le fiamme hanno assunto vaste proporzioni e causato un significativo pericolo per l’incolumità pubblica, per l’estrema vicinanza di persone, case e vegetazione. Solo il tempestivo intervento dei pompieri e delle Forze dell’Ordine, allertate da cittadini preoccupati, ha consentito di evitare conseguenze ulteriori e più gravi.

Il fermo su esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Sondrio su richiesta della Procura di Sondrio, arrivato dopo le attente indagini svolte dalle Stazioni Carabinieri di Morbegno e Ardenno, coordinate dalla Sezione Operativa della Compagnia Carabinieri di Sondrio, sotto la direzione della Procura stessa che, dopo aver appurato che i fatti erano riconducibili allo stesso autore, ha riunito e trattato insieme i diversi procedimenti aperti relativi ai singoli episodi delittuosi.

Già dai primi episodi di gennaio i Carabinieri hanno lavorato senza sosta per raccogliere gli elementi necessari a smascherare il piromane che, in breve tempo, hanno portato ad accertare di chi fosse la responsabilità dolosa degli incendi, attribuiti al sessantenne tartanese. Sin dalle prime indagini e dai primi interventi per spegnere le fiamme, Carabinieri e Vigili del Fuoco hanno escluso piste accidentali che le avrebbero scatenate.

A dare un’identità all’autore degli episodi incendiari soprattutto l’attenta analisi dei filmati estrapolati dai sistemi di videosorveglianza nelle aree interessate, insieme agli spunti investigativi raccolti dai Carabinieri tramite le prime denunce. Le immagini hanno permesso di individuare l’auto del piromane nei pressi di alcuni obiettivi colpiti poi, di ricostruirne gli spostamenti e, successivamente, di accertare la presenza dell’uomo, a piedi, nelle vicinanze degli incendi proprio pochi minuti prima che divampassero le fiamme.

Dalle riprese, inoltre, si vede l’indagato impugnare una tanica, di quelle utilizzate per trasportare il carburante, probabilmente utilizzata per appiccare uno degli incendi. Ulteriori conferme sono derivate dall’attività di perquisizione, in esecuzione di un decreto emesso dalla Procura della Repubblica, che ha consentito di rinvenire, nell’auto dell’indagato un dispositivo sporco di carburante, probabilmente utilizzato per appiccare l’incendio di una delle automobili. L’interrogazione di testimoni e delle persone danneggiate dagli episodi incendiari, inoltre, ha permesso di ricostruire il movente, ulteriore elemento che ha rafforzato le conclusioni a cui gli inquirenti erano giunti circa l’individuazione dell’autore dei reati.

Il lavoro meticoloso e certosino di visione delle immagini effettuato dai Carabinieri, che hanno ricostruito tutti gli spostamenti del 60enne dalla sua abitazione sino ai luoghi dove si sono verificati gli incendi, l’attività di perquisizione e di acquisizione di informazioni da testimoni ha fatto emergere un quadro gravemente indiziario a carico dell’uomo che, unitamente alle pressanti esigenze cautelari di evitare che l’escalation di incendi delle ultime settimane potesse continuare ed esporre a pericolo gli abitanti della zona, ha giustificato la richiesta di applicazione della misura cautelare.

Il Giudice per le indagini preliminari ha condiviso la prospettazione della Procura della Repubblica, sia sotto il profilo dei gravi indizi di colpevolezza, sia per quanto riguarda la pericolosità dell’indagato, che ha destato forte allarme e preoccupazione nella comunità di Tartano, e ha ritenuto che l’unica misura idonea a contenere le esigenze di evitare la prosecuzione del reato fosse la custodia cautelare in carcere. Pertanto l’uomo è stato portato dai Carabinieri di Sondrio per gli accertamenti di rito e condotto presso la Casa Circondariale di Sondrio.