Cedrasco

Cedrasco. Incendio impianto rifiuti: SECAM e dirigenti sotto accusa

Redazione VN – 13 Marzo 2024

Cedrasco, Bassa Valtellina, Cronaca

Controlli stradali Carabinieri archivio

A provocare le fiamme il 15 novembre 2022 lo stoccaggio di rifiuti illecito

Nel mirino anche la situazione finanziaria della società

CEDRASCO – Si stanno sciogliendo i nodi della complessa indagine cominciata a seguito dell’incendio avvenuto all’interno dell’impianto di trattamento rifiuti a Cedrasco il 15 novembre 2022, gestito da SECAM. Il Comando dei Carabinieri Forestali di Sondrio ha reso noti gli ultimi sviluppo della vicenda, riportando consequenzialmente anche i fatti che hanno condotto agli odierni esiti.

L’incendio e le indagini

Quando le fiamme hanno avvolto l’impianto, grazie all’immediato intervento del Nucleo Carabinieri i Forestale di Berbenno di Valtellina e dei tecnici di ARPA Lombardia — Dipartimento di Sondrio, è stata subito riscontrata sul posto la presenza di rifiuti di varia tipologia miscelati tra loro e in quantitativi superiori a quelli consentiti.

Domato l’incendio dai Vigili del Fuoco del Comando di Sondrio il 17 novembre, sulla scorta delle prime informazioni ricevute dagli organi di polizia giudiziaria, la Procura di Sondrio ha disposto il sequestro dei cumuli di rifiuti presenti nell’area antistante al capannone dove si erano verificate le fiamme, nonché del capannone e di quanto era al suo interno. Separato il materiale incendiato da quello in attesa di vaglio, su incarico della Procura i tecnici AICA hanno avviato i sopralluoghi allo scopo di individuare le corrette modalità di campionamento dei rifiuti presenti, a seguito dei quali, il 21 dicembre 2022, è stato approvato il Piano di Campionamento redatto dalla Società ARCADI S.r.l., cui si era subito rivolta SECAM S.p.A.

Sotto la sorveglianza dei militari del Gruppo Carabinieri Forestali di Sondrio (delegati dalla Procura alla verifica dell’attività di gestione dei rifiuti, dalla fase del conferimento all’impianto a quella conseguente del flusso in uscita verso gli impianti di smaltimento) e dei tecnici cli ARPA Lombardia, il 27 gennaio 2023 hanno preso avvio le operazioni di smassamento, cernita e selezione dei rifiuti che si sono concluse nella metà del successivo mese di febbraio. Hanno così, potuto prendere avvio le successive fasi di campionamento con analisi ai fini della “caratterizzazione” (individuazione della natura e della tipologia) dei rifiuti. Si tratta di fasi indispensabili per individuare il criterio corretto di smaltimento.

Durante queste operazioni, è emersa la necessità di alcuni approfondimenti riguardanti la natura (pericolosa o meno) di alcuni elementi presenti nei rifiuti sottoposti ad analisi. L’esito definitivo, a settembre 2023, ha escluso quella natura, grazie ad alcuni accertamenti fatti in contraddittorio da tecnici della società e di ARPA Lombardia, sotto il controllo della Procura di Sondrio. Così, nel mese di ottobre è stato possibile avviare le operazioni di allontanamento e di smaltimento dei rifiuti posti sotto sequestro negli impianti di incenerimento siti in province limitrofe.

Alla fine del mese di novembre 2023 è stato dissequestrato il piazzale di stoccaggio temporaneo delle masse di rifiuti nonché, concluse nel successivo mese di gennaio 2024 le operazioni di verifica e di adeguamento statico della struttura di ricovero dei rifiuti, è stato dissequestrato anche il capannone all’interno del quale era divampato l’incendio del novembre 2022.

Parallelamente agli accertamenti riguardanti la gestione dei rifiuti è emersa la necessità di ricostruire la complessiva situazione economica, finanziaria e patrimoniale della società SECAM S.p.A., di grande importanza per questo territorio in quanto interamente partecipata dagli Enti pubblici territoriali valtellinesi, perché si occupa della gestione del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti e anche dell’erogazione del servizio idrico integrato per l’intera provincia di Sondrio. E’ emersa, in sostanza, l’esigenza di accertare l’esistenza di condotte gestionali che potessero aver causato situazioni di dissesto finanziario anche a seguito dell’introduzione, a partire dal 2020, dei nuovi sistemi di calcolo della TARI (Tassa sui rifiuti) che ora avvengono seguendo le direttive impartite in materia dall’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente (ARERA), cui la legge 27 dicembre 2017, n. 205 ha attribuito funzioni di regolazione e controllo del ciclo dei rifiuti urbani e assimilati.

I risultati delle indagini

Le indagini e gli approfondimenti compiuti hanno consentito di accertare diverse violazioni del Testo Unico Ambiente (D. Lgs. 1 52/2006), che sono state attribuite ad alcuni soggetti che all’epoca dei fatti erano investiti di funzioni di vertice all’interno di SECAM S.p.A., sostanzialmente consistenti in uno stoccaggio di rifiuti illecito, per quantitativi eccedenti e modalità non consentite (es. miscelazione), che hanno di fatto creato le condizioni per l’accensione e lo sviluppo dell’incendio.

I risultati delle indagini hanno indotto la Procura a ravvisare la sussistenza di alcuni aspetti di responsabilità per la stessa SECAM S.p.A., ai sensi della D.L.vo nt . 231/2001 (responsabilità amministrativa delle persone giuridiche), essendo emerso che alcune irregolarità accertate siano attribuibili ad organi di vertice della società e siano state animate o comunque abbiano corrisposto ad interessi e/o vantaggi della stessa società.

Poiché la notizia è di rilevante interesse pubblico e sono stati disposti approfondimenti dalla Procura, anche se non sono emersi fatti di rilevanza penale, va anche dato atto che, parallelamente, il Nucleo PEF della cittadinanza di Sondrio ha concluso gli accertamenti delegati dalla Procura di Sondrio riguardo alla situazione economico/finanziaria della SECAM S.p.A.. A conclusione, sono emerse alcune criticità riguardanti i rapporti economico-contrattuali tra SECAM SpA e alcuni committenti dei servizi, per lo più individuabili in enti pubblici territoriali (Comuni della Valtellina).

In particolare, è emerso come, a seguito dell’entrata in vigore della Delibera n. 443/2019 di A.R.E.R.A. (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambienti), con la quale è stato introdotto un nuovo metodo di calcolo per determinare le tariffe finali per gli utenti, alcuni Enti Pubblici, pur aggiornando i tariffari, di fatto non hanno pagato le fatture emesse da SECAM S.p.A. per il servizio e a conguaglio degli adeguamenti tariffari introdotti. Questo mancato introito avrebbe determinato per SECAM S.p.A. importanti squilibri finanziari di liquidità pari a 1.715.913,74 euro per l’esercizio finanziario relativo all’anno 2020 e 2.074.445,19 euro per l’esercizio finanziario relativo all’anno 2021.

SECAM S.p.A. ha agito in giudizio e ha ottenuto dal Tribunale di Sondrio nove decreti ingiuntivi, emessi dal giudice nei confronti di altrettanti Comuni della provincia, tuttora in fase di procedura esecutiva. Si tratta di controversie che tendono dinanzi al Tribunale di Sondrio.

In data 11 marzo, lunedì, è stato emesso avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di tre persone con funzioni di direzione e di vertice all’interno di SECAM SpA all’epoca dei fatti, nonché nei confronti della stessa società per quanto attiene agli illeciti previsti dal D.L.vo n. 23.1,/2001 in materia di responsabilità amministrativa degli enti.

La Procura della Repubblica attende ora eventuali memorie difensive, documenti, inchieste di interrogatorio o di approfondimenti d’indagine. Tutto sarà attentamente e doverosamente preso in considerazione, fa sapere il Procuratore della Repubblica di Sondrio Piero Basilone.