CEDRASCO – Un gesto incomprensibile e gravissimo ha colpito il campo sperimentale di Cedrasco, dove ignoti hanno distrutto completamente un’area di ricerca scientifica parte di un importante progetto europeo sui cambiamenti climatici.
L’atto vandalico, avvenuto la scorsa settimana, ha cancellato in pochi minuti il lavoro di anni di studio e monitoraggio: oltre duemila piantine di faggio e abete bianco, piantate per valutare la capacità di adattamento e rinnovazione delle specie forestali delle Alpi centrali italiane, sono state divelte e danneggiate irrimediabilmente, come viene mostrato su un video diffuso sui social.
Il campo, gestito dal Parco delle Orobie Valtellinesi nell’ambito di una rete di ricerca internazionale, rappresentava uno dei poli di osservazione del progetto, destinato a raccogliere dati preziosi sulla resilienza delle foreste alpine ai mutamenti del clima.
“Si tratta di uno studio lungo cinque anni, con due anni di lavoro costante e oltre 120 osservazioni per ogni piantina – spiegano dal Parco –. Un atto insensato che vanifica risultati e sforzi e che si ripercuoterà su tutto il progetto europeo”. vaa
L’episodio, oltre al danno scientifico, ha suscitato indignazione e sgomento tra i ricercatori e le istituzioni coinvolte. Il Parco, attraverso una nota ufficiale, ha espresso una ferma condanna: “Compromettere e ostacolare una ricerca scientifica significa sottrarre strumenti preziosi alla conoscenza e alla conservazione del nostro patrimonio comune”.
L’appello finale è rivolto a tutti: «Basta poco per fare una grande differenza: rispetta la natura e il lavoro di chi la ama».
Un invito che suona come un monito, dopo un gesto che non solo distrugge un pezzo di ricerca, ma ferisce la speranza di chi ogni giorno lavora per comprendere e proteggere il fragile equilibrio dell’ambiente alpino.