CHIAVENNA – In un’Italia turistica divisa tra spiagge meno affollate e Dolomiti invase da escursionisti, la Valchiavenna si muove in controtendenza. Qui i numeri parlano di stabilità e di crescita, ma soprattutto di un turismo che cambia volto: più lento, più consapevole e più attento alla qualità.
I dati dell’osservatorio turistico provinciale ABIT, diffusi dal Consorzio Turistico, lo confermano: a luglio 2025 la valle ha registrato un aumento del 4% delle presenze rispetto allo stesso mese del 2024. Un risultato che arriva nonostante un calo degli arrivi del 2,5%. In pratica, i turisti sono di meno, ma restano più a lungo: la permanenza media ha superato le 2,5 notti a persona. Un segnale che fotografa il superamento del turismo “mordi e fuggi” a vantaggio di una formula stanziale e generatrice di ricadute positive sull’intera economia locale.
Cosa piace ai turisti
A raccontare le percezioni dei visitatori ci pensa Data Appeal, il sistema di rilevazione digitale attivo da anni in valle. Il “sentiment” medio per il comparto delle attrazioni tocca il 90,1%, mezzo punto in più rispetto al 2024.
Il gradimento si concentra su luoghi simbolo: il Passo dello Spluga (93,83%), le Cascate dell’Acquafraggia a Piuro (96,28% come parco) e Palazzo Vertemate Franchi (98,21%). Non mancano apprezzamenti per altri scenari come il Lago di Montespluga, il Lago Azzurro, l’Alpe Motta e il Tracciolino.
Le recensioni premiano la bellezza paesaggistica, la varietà naturalistica e la manutenzione della rete escursionistica, ma anche la capacità della valle di unire autenticità e servizi: parcheggi, punti ristoro e infrastrutture ben distribuite.
L’accoglienza conta
Buoni segnali arrivano anche dall’ospitalità: il sentiment complessivo sale all’84,1%, in crescita rispetto al 2024. Le strutture più gradite? Quelle panoramiche, immerse nella natura, oppure vicine al centro storico di Chiavenna, ai percorsi escursionistici o agli impianti di risalita.
Tra i punti di forza più citati dai turisti ci sono la tranquillità dei luoghi, l’autenticità del paesaggio, l’accessibilità sia in auto che con mezzi pubblici, la presenza di parcheggi e l’atmosfera accogliente che preserva la tradizione montana. E poi ci sono i Crotti, cuore enogastronomico della valle: simboli identitari capaci di affascinare visitatori italiani e stranieri.

Una valle sempre più internazionale
I dati 2025 confermano la vocazione internazionale della Valchiavenna: quasi sette turisti su dieci (68,8%) provengono dall’estero, con picchi che raggiungono l’80% nella Bassa Valle grazie ai flussi legati ai valichi alpini e ai cammini storici della Via Spluga e della Via Bregaglia.
La Svizzera resta il mercato principale, seguita da Germania, Paesi Bassi, Polonia e Regno Unito. Gli italiani rappresentano il 31,2%, in larga parte provenienti dalla Lombardia.
Le tipologie di viaggiatori sono variegate: coppie (43,17%), famiglie (28,83%), gruppi di amici (16,17%), singoli (11,67%) e, in minima parte, viaggi di lavoro (0,17%).
Le strategie per il futuro
“Capire perché i turisti scelgono la Valchiavenna, da dove provengono e cosa cercano è oggi una priorità strategica – osserva il direttore del Consorzio, Filippo Pighetti – Grazie a strumenti come Data Appeal possiamo costruire un’offerta su misura, aumentare la competitività, sostenere l’economia locale e garantire sostenibilità ambientale e culturale”.
Le tendenze più chiare parlano di esperienze autentiche, interesse per natura ed escursioni, ricerca di silenzio e servizi di qualità, desiderio di luoghi meno affollati ma ben organizzati, con attenzione crescente alla sostenibilità e alla digitalizzazione del viaggio.
Per Davide Trussoni, presidente della Comunità Montana, i numeri confermano le scelte fatte: “La manutenzione dei sentieri, lo sviluppo dei percorsi trekking e ciclabili, la creazione di rifugi e punti ristoro e la riqualificazione dell’offerta ricettiva hanno costruito un modello di turismo durevole e apprezzato. Il piano 2025–2027 porterà ulteriore valore con progetti strategici di valorizzazione del territorio”.
Un richiamo a non fermarsi arriva dal presidente del Consorzio Turistico, Mario Francesco Moro: “I risultati positivi non devono farci adagiare. L’autunno, con le sue proposte enogastronomiche e paesaggistiche, rappresenta una straordinaria opportunità. L’obiettivo è passare da un turismo di agosto a un turismo anche di ottobre e novembre. Solo così la Valchiavenna diventerà una destinazione matura, responsabile e sostenibile”.
Una valle che guarda lontano
L’estate 2025 segna per la Valchiavenna non solo un incremento delle presenze, ma una conferma di un modello turistico che mette al centro qualità, sostenibilità e internazionalità. Un modello costruito con strategie lungimiranti, infrastrutture solide e comunità accoglienti, in linea con i valori di Città Slow e Touring Club Italiano, che qui hanno trovato terreno fertile.
E mentre i numeri sorridono, la valle guarda al futuro, con l’ambizione di essere non soltanto meta di passaggio, ma destinazione vissuta e riconosciuta per la sua autenticità.