COLORINA – Il 27 settembre 1925 veniva inaugurato a Colorina, nel cuore della Valtellina, il Santuario del Divin Prigioniero, voluto dal venerabile don Carlo Folci come tempio votivo dedicato ai prigionieri e ai caduti di tutte le guerre. A cento anni di distanza, questo luogo di memoria e di fede si prepara a vivere un anniversario storico: il Centenario del Santuario, che darà il via a un anno intero di celebrazioni, l’“Anno Folciano”, in programma dal settembre 2025 al novembre 2026.
L’iniziativa è promossa dall’Opera del Divin Prigioniero, fondata da don Folci e animata ancora oggi da sacerdoti, ancelle e laici, in collaborazione con la Parrocchia di Valle di Colorina e il Comune di Colorina, con il sostegno del vescovo di Como, il cardinale Oscar Cantoni.
L’Anno Folciano si propone di far conoscere e attualizzare il messaggio di don Folci (1890-1963), figura straordinaria di sacerdote, cappellano militare durante la Prima Guerra Mondiale e poi fondatore del Santuario e dell’Opera. La sua spiritualità, fortemente legata alla pace, all’amore per i sacerdoti e alla cura dei più fragili, sarà al centro delle celebrazioni.
«Don Folci volle che il Santuario fosse un “no” alla brutalità della guerra e un invito a costruire la pace – spiega don Ambrogio Marinoni, referente dell’Opera –. L’Anno Folciano sarà un’occasione per rivivere questo messaggio e riscoprirne la forza oggi».
Un ricco calendario di eventi
Il programma prende avvio il 27 settembre 2025 con la celebrazione del Centenario: giornata di accoglienza per la comunità e i pellegrini, visite guidate al Santuario e agli spazi privati di don Folci, la Santa Messa presieduta dal cardinale Cantoni, momenti conviviali e, nel pomeriggio, lo spettacolo meditativo “Musica Divina” a cura di “Equivoci Musicali”.
Tra gli appuntamenti più significativi:
-
9 novembre 2025: giornata in memoria dei caduti di tutte le guerre, con la partecipazione delle Forze Armate e dell’Ordinario Militare d’Italia;
-
l’apertura della mostra permanente “Sui passi del Venerabile don Folci”, che racconterà la vita e l’opera del fondatore;
-
la riapertura della cappellina e dell’alloggio privato di don Folci, trasformati in un piccolo museo;
-
la pubblicazione di una nuova biografia aggiornata del sacerdote;
-
8 dicembre 2025: estrazione della lotteria solidale per finanziare le opere del Centenario;
-
27 novembre 2026: chiusura dell’Anno Folciano e avvio del centenario dell’Opera Divin Prigioniero.
A questi si affiancheranno momenti di preghiera, riflessione e attività formative rivolte a scuole, parrocchie e associazioni, con particolare attenzione ai giovani.
Il Viale delle Rimembranze e i Sentieri di don Folci
Tra i progetti più attesi spicca il Viale delle Rimembranze, un percorso a forma di croce che partirà dalla scalinata del Santuario e si svilupperà sui prati circostanti. Lungo il cammino saranno collocati pannelli con i pensieri di don Folci, targhe commemorative per i caduti e prigionieri di ogni conflitto e una collina centrale con la bandiera italiana.
Il viale sarà parte integrante dei “Sentieri di don Folci”, tre itinerari ad anello pensati per pellegrini e visitatori:
-
dalla stazione ferroviaria di San Pietro Berbenno al Santuario;
-
attorno al Santuario, includendo il Viale delle Rimembranze;
-
dal Santuario fino alla località alpina “La Corna in Monte” (1.000 metri di quota).
Questi percorsi uniranno spiritualità, memoria e natura, attraversando paesaggi tipici della Valtellina e permettendo a pellegrini e turisti di vivere un’esperienza immersiva.
Un anniversario che unisce comunità e memoria
Il Sindaco di Colorina, Doriano Codega, sottolinea: «Il centenario del Santuario e l’Anno Folciano rappresentano un’occasione straordinaria per rafforzare la nostra identità locale e valorizzare la memoria storica e la spiritualità. Opere come il Viale delle Rimembranze e i nuovi percorsi folciani lasceranno un’eredità duratura per le future generazioni».
Anche gli Amici dell’Opera del Divin Prigioniero hanno dato un contributo concreto, come spiega Enzio Caimi: «Partecipare all’allestimento delle iniziative ci ha permesso di rafforzare il legame con la missione di don Folci, promuovendo valori di pace e solidarietà».
Infine, suor Lucia Sposetti, superiora delle Ancelle di Gesù Crocifisso, ricorda l’attualità del messaggio di don Folci: «La sua intuizione sulla centralità della donna nella vita della Chiesa si rivela oggi profetica e necessaria».
Il Santuario del Divin Prigioniero non è solo un monumento del passato, ma un simbolo vivo di fede e comunità. La sua costruzione, avvenuta grazie al sacrificio degli abitanti della valle che trasportavano pietre e materiali a mano, resta una testimonianza di solidarietà e dedizione. Le opere d’arte che lo adornano – dai dipinti di Nicola Arduino ai bronzi di Pietro Tavani, fino alla Via Crucis monumentale – ne fanno un patrimonio religioso e culturale di grande valore.
L’Anno Folciano, con i suoi eventi, cammini e nuove opere, vuole rinnovare quel patrimonio, invitando tutti – fedeli, pellegrini, visitatori – a non abituarsi mai al dramma della guerra e a impegnarsi nella costruzione di una pace duratura.
Per informazioni dettagliate sugli eventi: donfolci@operadivinprigioniero.it – www.operadivinprigioniero.it (sito in costruzione)