COLORINA – Una cerimonia solenne e toccante ha unito la comunità di Colorina nel segno della pace. Domenica, alla presenza di numerose autorità e cittadini, è stato inaugurato il Memoriale delle Nazioni, un nuovo simbolo di memoria e fratellanza collocato di fronte al Santuario del Divin Prigioniero, nella frazione di Valle.
La giornata è iniziata alle 10.00 con il suono delle campane e la sfilata del Corpo Musicale di Fusine, che ha guidato il corteo partito dal Municipio fino al Memoriale. L’opera, fortemente voluta dall’Associazione Amici di don Folci, è stata realizzata grazie al sostegno del Comune di Colorina, della Provincia di Sondrio, della Fondazione Pro Valtellina e del BIM, nel centenario dell’inaugurazione del Santuario voluto dal Venerabile don Giovanni Folci.
All’inaugurazione hanno partecipato il Prefetto di Sondrio Anna Pavone, il Presidente della Provincia Davide Menegola, l’On. Eugenio Zoffili, vicepresidente dell’Assemblea Parlamentare dell’OSCE, il Presidente della Fondazione Pro Valtellina Marco Dell’Acqua, insieme a rappresentanti delle forze dell’ordine, dei corpi militari, dei gruppi A.N.A. e a numerosi sindaci del territorio.

Dopo l’alzabandiera, gli interventi hanno dato voce al profondo significato dell’iniziativa. Don Walter Crippa, sesto successore di don Folci, e Enzio Ciami, presidente dell’Associazione Amici di don Folci, hanno ricordato come il Memoriale rappresenti “un progetto di respiro internazionale, che rinnova il messaggio di pace e fraternità del sacerdote valtellinese”.
Il Sindaco Doriano Codega ha sottolineato il valore del Memoriale come “luogo di memoria e speranza, capace di parlare alle nuove generazioni in un tempo segnato da guerre e divisioni”. Il Prefetto Pavone e il Presidente Menegola hanno poi rimarcato la forza simbolica del monumento, quale invito universale alla pace e alla responsabilità civile.
Commovente il momento della benedizione dei nove cipressi, dedicati ai caduti di Valle nella Grande Guerra, e del decimo albero in memoria di tutte le vittime dei conflitti, impartita da Mons. Andrea Scarabello, Decano dei Cappellani Militari di Lombardia. A seguire, suor Lucia Sposetti, presidente dell’Opera Divin Prigioniero, ha svelato le targhe con i nomi dei nove soldati, deponendo per ciascuno una rosa rossa.

La celebrazione eucaristica, animata dai cori CAI della Valmalenco e della parrocchiale, ha rappresentato il culmine della giornata. Nell’omelia, Mons. Scarabello ha ricordato don Folci come “profeta di pace e padre spirituale di un’umanità ferita ma capace di rinascere nell’amore”.
Il momento conviviale che ha seguito la Messa, organizzato dalla Protezione Civile e dagli Alpini di Colorina, ha concluso una giornata che resterà impressa nella memoria della comunità. Una giornata in cui la Valtellina, terra di montagne e valori profondi, ha ancora una volta alzato la voce per dire: “No alla guerra, sì alla pace.”