DELEBIO – Alle 45 grandi frane già sorvegliate H24 dal Centro Regionale Frane e Dissesti di Arpa Lombardia si aggiunge anche quella di Canargo, nel Comune di Delebio. Dopo l’installazione da parte dell’Amministrazione comunale della strumentazione utile ad acquisire i primi dati sulla frana, nel mese di marzo il sindaco di Delebio Marco Ioli e Orietta Cazzuli, alla guida della Direzione Tecnica Monitoraggi e Prevenzione del Rischio Naturale di Arpa Lombardia, hanno sottoscritto la convenzione con la quale nel mese di aprile l’Agenzia ha preso in carico tutta la strumentazione.
L’attività di Arpa Lombardia si è da subito concentrata sull’adeguamento, agli standard previsti per i sistemi di monitoraggio finalizzati all’allertamento, sia dei sistemi di acquisizione che di quelli di trasmissione dei dati. La rete è costituita da 14 estensimetri a filo con trasmissione del dato ogni 30 minuti, una colonna inclinometrica con comunicazione dei valori ogni 30 minuti e una stazione meteorologica equipaggiata di pluviometro e termometro. Tutte le misure effettuate verranno trasmesse dal versante di Delebio alla sala operativa del Centro mediante un doppio sistema di trasmissione GPRS/UMTS, come media trasmissivo primario e satellitare in caso di malfunzionamento di quello primario.
In aggiunta all’acquisizione ed elaborazione quasi in tempo reale dei dati presso la sala operativa del Centro Regionale di Monitoraggio di Sondrio, i tecnici di Arpa Lombardia sono incaricati anche di svolgere periodiche campagne di misure distometriche (che consentono di rilevare le variazioni delle fratture) con controllo anche in loco della situazione. Complessivamente, con cadenza semi oraria, ogni anno verranno analizzati dai tecnici circa 2 milioni di dati che permetteranno di tenere costantemente sotto controllo, con finalità di allertamento per la sala regionale di Protezione Civile, eventuali movimenti in accelerazione del dissesto di Canargo.
Il sistema di early warning (prima allerta), reso possibile proprio dalle misurazioni effettuate dal Centro, nel 2018 ha permesso di fare scattare in anticipo, con la frana del Gallivaggio (Valchiavenna), la “macchina” della prevenzione consentendo di evacuare per tempo le zone interessate da crolli, intervenire sulla viabilità e mettere al sicuro le opere artistiche del santuario.
Il Centro Regionale Frane e Dissesti negli ultimi anni è stato oggetto di importanti investimenti tecnologici. Con quella di Canargo, le grandi frane monitorate salgono così a 46, distribuite su 6 province lombarde. La rete geologica conta ben 875 sensori ad acquisizione automatica, per un totale di 29.612.000 dati/anno. Oltre alle misure automatiche, sulle aree del Centro vengono realizzate 220 campagne annuali per un totale di circa 70.000 dati/anno. Le attività degli operatori vengono effettuate in collaborazione con le guide alpine, anche a tutela della sicurezza dei tecnici di Arpa.
In provincia di Sondrio 23 frane sono monitorate da Arpa Lombardia, si tratta dell’area più interessata da smottamenti nel territorio regionale. Nel comune di Madesimo si trovano Cresta Emet, Monte Mater e Val Febbraro. A San Giacomo Filippo si segnalano Gallivaggio e Val Genasca. A seguire, troviamo la frana Bema nell’omonimo comune e, a Talamona, San Giorgio e La Pruna. Nel comune di Valmasino si monitora Scaiun, mentre a Lanzada si trova Campo Franscia. Torre Santa Maria ospita tre frane: Masoni, Torreggio A e Dagua. A Spriana è presente la frana omonima. Nel comune di Tirano, la frana monitorata è quella del Monte Massuccio, mentre a Grossotto si trova Arlate. Il comune di Valdisotto è particolarmente esposto, con ben quattro frane: Val Pola, Suena, Boero e Oultoir. A Valdidentro si monitora Semogo, a Valfurva la frana di Ruinon e, infine, a Delebio, quella di Canargo.