Negli ultimi anni trascurato, sta vivendo un nuovo capitolo
"Il laghetto è tornato a essere un punto di ritrovo, un luogo dove si torna a pescare"
DUBINO – Da più di cinquant’anni a Dubino c’è un laghetto dove si pratica pesca sportiva, alimentato da acqua di sorgente, pulitissima. Un luogo di cui soprattutto gli anziani della zona hanno memoria: è lì che hanno imparato a pescare e si ritrovavano per condividere la stessa passione. Azioni che per un istante hanno rischiato di rimanere ancorate al passato, con l’area che negli ultimi dieci anni, a livello gestionale, era stata lasciata andare.
Dall’1 febbraio di quest’anno però tutto è cambiato. Si è aperto un nuovo capitolo per questo specchio d’acqua, grazie a una nuova gestione che vuole mettere in pratica una pesca sportiva basata sul divertimento nel rispetto del pesce, essere vivente che merita le giuste accortezze.
“Il lago era lasciato in balia di se stesso – racconta Andrea Bonati che insieme al padre Renzo, a Giancarlo e Alessandro Longoni e Antonio Avila con cui ha dato vita alla Lake Green A.s.d., si è cimentato in questa nuova avventura -. Era da diversi anni che mio padre tentava di affittarlo, e alla fine c’è riuscito. Ora il laghetto sta ritornando a essere un punto di ritrovo”.
Da sempre praticanti di pesca, Andrea e Renzo, guidati dal motore della passione, stanno pian piano riportando il laghetto di Dubino al suo antico splendore, con l’aiuto degli altri soci. “Siamo partiti da zero ma già i risultati si vedono, le persone che vengono qui sono contente, spesso ritornano. E’ gente del posto, di Dubino, di Nuova Olonia e di Verceia, tra di loro anche anziani che ricordano i tempi in cui qui pescavano. In tanti hanno memorie legate a questo laghetto, ci fa piacere ascoltare queste storie del passato mentre nel frattempo stiamo cercando di crearne di nuove pensando a coinvolgere e far divertire tutti, giovani compresi. Stiamo portando l’esperienza di pesca anche sui social, aspetto che nella gestione di altri laghi è assente”.
Già non mancano le ambizioni, tra cui quella di organizzare una gara di pesca sportiva o includere il laghetto in qualche circuito/campionato provinciale, regionale o nazionale. “Quello di Dubino è un laghetto che ben si presta a questo genere di competizioni, in termini di sponde e profondità”, precisa Andrea.
Nel frattempo si guarda al presente e all’esperienza di pesca di cui l’associazione sportiva intende farsi promotrice, all’insegna del divertimento, ma anche della consapevolezza: “Vogliamo diventare un punto di riferimento, cercando di trasmettere la passione per la pesca ai giovani, ma anche il rispetto per il pesce che è pur sempre un essere vivente. Infatti, insegniamo determinati accorgimenti per non far soffrire o traumatizzare il pesce quando lo si vuole rilasciare in acqua. Accorgimenti che anche molti pescatori ignorano. Chi va via dal laghetto porta a casa un pesce che ha pescato con le sue mani, sano e proveniente da acqua risorgiva sgorgata direttamente dalla montagna, non inquinata da concimi di fabbriche o altri interventi dell’uomo. Una pesca consapevole, etica ed ecosostenibile”, conclude Andrea.
Le foto nel pezzo sono di Aldo Piganzoli