LIVIGNO – Non è soltanto una gara, e mai potrà esserlo. ICON Xtreme Triathlon è un rito collettivo che intreccia fatica, natura e trasformazione personale. L’edizione 2025, andata in scena a Livigno, ha confermato la sua unicità richiamando atleti da decine di Paesi, pronti a condividere un’esperienza che supera i confini dello sport.

L’alba sul lago ha segnato l’inizio: 3,8 chilometri di nuoto in acque gelide, illuminate dalle fiaccole e dal silenzio. Una prova che ha messo subito alla prova i concorrenti, alcuni fermatisi prima del tuffo, altri capaci di trovare il coraggio per affrontare il gelo. Da lì è partita un’avventura lunga 195 chilometri in bicicletta, con 5000 metri di dislivello, e si è chiusa con una maratona resa epica dal meteo avverso e dall’arrivo a Carosello 3000, imbiancato da una nevicata fuori stagione.
A imporsi tra gli uomini è stato il ceco Petr Soukup, che ha chiuso in 12 ore, 54 minuti e 33 secondi, davanti al tedesco Joachim Krauth e all’azzurro Marco Corti. Tra le donne successo alla tedesca Tanja Spielberger, seguita da Ilona Eversdijk e Sandra Wolf. Ma il vero applauso è stato per tutti i finisher, celebrati come “Icons” per aver saputo sfidare se stessi e la montagna.

Un’edizione resa ancora più speciale dalla presenza di due atleti di casa, Matteo Bormolini e Filippo Fati, sostenuti da una comunità che, come sempre, ha accompagnato gli atleti lungo tutto il percorso.
Nata nel 2016 e oggi parte del circuito internazionale XTRI World Tour, ICON è cresciuta fino a diventare una delle prove più iconiche al mondo. Livigno, con la sua natura maestosa e la sua accoglienza, ne amplifica la magia trasformando la gara in un’esperienza collettiva che lascia il segno, in attesa di vivere presto anche l’atmosfera olimpica.