Livigno

Livigno accende il futuro dell’energia: inaugurata la cabina primaria più alta d’Italia

L’impianto di E-Distribuzione, costruito a 2.177 metri in totale integrazione con l’ambiente alpino, potenzia la rete dell’Alta Valtellina.

Un’opera ipogea, unica nel suo genere, progettata per rafforzare la resilienza energetica del territorio.

Redazione VN – 2 Dicembre 2025 14:00

Livigno, Alta Valtellina, Attualità

cabina primaria Livigno taglio del nastro energia
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LIVIGNO – Si trova a 2.177 metri sul livello del mare, lungo la Strada Statale 301 del Foscagno, la nuova cabina primaria di E-Distribuzione inaugurata a Livigno: un’opera che non rappresenta soltanto un primato ingegneristico, ma soprattutto un tassello decisivo nella modernizzazione della rete elettrica dell’Alta Valtellina. Una struttura strategica per la sicurezza energetica di un territorio in crescita e che, nei prossimi anni, sarà protagonista mondiale grazie ai Giochi Olimpici e Paralimpici Milano–Cortina 2026.

All’evento hanno preso parte il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, l’assessore regionale a Enti locali e Montagna Massimo Sertori, il sindaco di Livigno Remo Galli, l’amministratore delegato della Fondazione Milano Cortina 2026 Andrea Varnier e, per Enel, il direttore Enel Grids and Innovation Gianni Vittorio Armani insieme all’amministratore delegato di E-Distribuzione Vincenzo Ranieri. Una presenza istituzionale e tecnica che sottolinea il valore di un intervento atteso e strategico.

La cabina primaria di Livigno è stata progettata con una struttura interamente ipogea, una scelta architettonica e ambientale pensata per garantire la massima integrazione nel contesto alpino. L’impatto paesaggistico è ridotto al minimo e l’intervento si distingue per gli elevati standard di sostenibilità.

Un altro elemento chiave del progetto è il recupero delle 27.000 tonnellate di terre e rocce da scavo, riutilizzate secondo i principi dell’economia circolare per opere a beneficio della comunità locale, tra cui il nuovo parcheggio comunale del Passo Eira. Un approccio che ha consentito di ridurre gli sprechi, limitare il trasporto di materiali e valorizzare il territorio.

Nel suo intervento, il presidente regionale Attilio Fontana ha evidenziato la portata dell’opera: “La cabina primaria Enel di Livigno garantirà un approvvigionamento energetico tanto efficiente quanto indispensabile per l’Alta Valtellina. Anche in questo caso registriamo un record: la cabina è la più alta mai realizzata in Italia. Un motivo di orgoglio, unito alla sostenibilità del progetto, in linea con i principi dell’economia circolare cari a Regione Lombardia. Le Olimpiadi lasceranno un’eredità di infrastrutture strategiche come questa”.

L’assessore Massimo Sertori ha sottolineato la doppia valenza dell’infrastruttura, olimpica e territoriale: “Questa cabina rappresenta un tassello fondamentale non solo per garantire energia sicura durante i Giochi, ma per lasciare alla nostra valle un’opera moderna e strategica. Un investimento destinato a rafforzare sviluppo turistico e competitività dell’Alta Valtellina, valorizzando il territorio con concretezza e visione”.

Per Enel, l’intervento si inscrive nel percorso di innovazione e sostenibilità avviato negli ultimi anni.
Gianni Vittorio Armani ha evidenziato come la nuova cabina abiliti una rete elettrica più robusta, pronta a integrare fonti rinnovabili e a rispondere agli effetti del cambiamento climatico: “È un patrimonio per il territorio, che va oltre i Giochi. Un’infrastruttura che unisce innovazione e sostenibilità, capace di abilitare la transizione energetica e sostenere crescita economica, culturale e turistica”.

L’apertura della cabina primaria di Livigno segna un passo decisivo verso una gestione più sicura e moderna dell’energia in un’area ad alta intensità turistica e con esigenze in aumento. Con l’avvicinarsi delle Olimpiadi Invernali del 2026, l’opera garantirà la stabilità necessaria per affrontare i picchi di domanda, rappresentando un’eredità duratura per l’intera comunità dell’Alta Valtellina.

Un’infrastruttura, dunque, che non solo supporta il presente, ma illumina il futuro del territorio.