Si è chiusa l'esperienza sul campo di una ventina di giovani, nei panni di Polizia Locale, Forze dell'Ordine e Soccorritori
"In futuro puntiamo a coinvolgere sempre più giovani valtellinesi"
LIVIGNO/BORMIO – Si è chiusa un’esperienza formativa indimenticabile per i giovani che hanno preso parte quest’anno, tra Bormio e Livigno, al progetto Ragazzi On The Road – edizione invernale giunto alla quinta edizione.
Oltre una ventina di ragazzi tra i 16 e i 20 anni sono scesi in strada e sulle piste da sci per mettersi nei panni di Polizia Locale, Forze dell’Ordine e Soccorritori, affiancandoli nelle loro attività di sicurezza e prevenzione nelle due note località turistiche. Un progetto durato poco più di una settimana, dal 27 dicembre al 3 gennaio, dove i partecipanti sono passati dall’essere studenti ad apprendere tutti gli aspetti del pronto intervento, sotto la guida degli operatori.
Controlli su strada con la Polizia Locale, assieme alla quale hanno anche girato per Bormio pattugliando a piedi mentre gli venivano spiegate informazioni sulla sicurezza e tutte le normative da rispettare. Al Comando dei Carabinieri di Bormio invece hanno imparato la funzione e l’uso della radio sui mezzi a disposizione dei militari e quello dell’etilometro. Esperienza pratica e intensa i giovani l’hanno invece vissuta con i Vigili del Fuoco del Distaccamento di Livigno: trattati gli incidenti stradali. Oltre al soccorso sulle piste da sci, i coinvolti hanno avuto modo anche di prendere parte, come già accaduto lo scorso anno, alle giornate di Coppa del Mondo di sci alpinismo a Bormio, affiancando al parterre gli operatori di primo soccorso di AREU.
Un progetto che ha avvicinato anche giovani turisti villeggianti e che si sta preparando a crescere in Valtellina per agire sulla consapevolezza di chi è alla guida e sugli impianti sciistici.
“Livigno e Bormio hanno dimostrato come fare squadra sia importante per ottenere dei risultati, i giovani presenti oggi e le loro toccanti restituzioni lo dimostrano. Adesso è il momento di estendere il progetto, in Valtellina. Insieme possiamo coinvolgere sempre più giovani, soprattutto quelli che sentono distanti le istituzioni. Facciamo appello ai Comuni, alle Comunità Montane, alle scuole e ai ragazzi stessi che si mettano in gioco e si lascino coinvolgere per cambiare prospettiva attraverso la realtà che educa”, le dichiarazioni del fondatore del progetto Alessandro Invernici dopo il momento di chiusura di questa quinta edizione.