Livigno

Una nuova panchina rossa a Livigno: “Chi è violento non ama”

Il simbolo contro la violenza sulle donne arriva alla Casa della Sanità.

ASST rafforza ascolto, consulenze e incontri sul territorio in vista del 25 novembre.

Redazione VN – 24 Novembre 2025 16:51

Livigno, Alta Valtellina, Attualità

Panchina rossa Livigno Casa della Sanità

LIVIGNO – Una panchina rossa è comparsa questa mattina davanti alla Casa della Sanità di Livigno. Porta una frase semplice, diretta e impossibile da ignorare: “Chi è violento non ama”. È un messaggio che pesa quanto un grido, perché richiama il posto vuoto lasciato da una donna uccisa dalla violenza, trasformandosi in un segno permanente che invita a riflettere, ogni giorno, su un problema che riguarda l’intera comunità.

Con questa installazione Livigno entra ufficialmente nella rete provinciale delle panchine rosse, già presente a Sondrio, Sondalo, Morbegno e Chiavenna. Un percorso simbolico che, tassello dopo tassello, disegna una mappa di attenzione e consapevolezza su un tema che non può essere relegato a un solo giorno all’anno.

L’iniziativa arriva proprio alla vigilia della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Per l’occasione ASST Valtellina e Alto Lario ha deciso di intensificare le attività di ascolto e sostegno, aderendo alla campagna nazionale della Fondazione Onda. Nei Consultori di Bormio, Tirano, Sondrio, Morbegno, Chiavenna e Dongo sono state attivate consulenze sociali e ostetriche dedicate alle donne che vivono situazioni di disagio, di conflitto, di controllo o di maltrattamento.

In questi giorni operatrici esperte saranno presenti per offrire uno spazio sicuro in cui parlare, interpretare ciò che si sta vivendo, ottenere indicazioni concrete su come proteggersi e su quali percorsi possono essere avviati per uscire dalla violenza. Domani le consulenze saranno disponibili a Sondrio nel pomeriggio, mentre a Chiavenna e Dongo saranno garantite nella fascia della mattina. Venerdì 28 novembre l’attività proseguirà a Morbegno nel primo pomeriggio e di nuovo a Chiavenna in mattinata, con l’obiettivo di raggiungere più donne possibile, in diversi punti della provincia.

Accanto alle consulenze sono stati organizzati anche due appuntamenti aperti alla popolazione. Il primo, dal titolo “Donne che amano troppo”, si terrà il 26 novembre al Consultorio di Bormio, mentre il secondo, “Quando non è amore”, è previsto il 27 novembre al Consultorio di Tirano. Entrambi si svolgeranno dalle 14 alle 16 e non richiedono altro che contattare la struttura per partecipare. Incontri pensati per dare strumenti, parole e consapevolezza, perché riconoscere la violenza, soprattutto quella psicologica, non è sempre immediato.

L’impegno dell’ASST non si esaurisce nelle iniziative della settimana. L’Azienda è parte attiva della Rete provinciale antiviolenza coordinata dal Comune di Sondrio, con cui ha da poco rinnovato il Protocollo d’intesa per rafforzare prevenzione e intervento. Garantisce un supporto continuo, giorno e notte, offrendo protezione, accoglienza psicologica e sanitaria, ricoveri d’emergenza quando necessario, e percorsi dedicati alle donne che devono intraprendere un cammino di fuoriuscita dalla violenza.

ASST partecipa anche al Protocollo Zeus, realizzato insieme alla Questura, che prevede la presa in carico degli uomini maltrattanti. Un tassello fondamentale, perché il contrasto alla violenza passa anche attraverso il trattamento e il cambiamento dei comportamenti di chi la agisce.

A Livigno, intanto, quella panchina resta lì: un colore acceso in mezzo a un territorio abituato a toni più discreti. Un simbolo che parla a chi passa, che ricorda, che interpella. E che ripete, silenziosamente ma senza possibilità di equivoci, che nessuna donna deve sentirsi sola.