Mello

Mello, 81 anni fa il rastrellamento: ricordati i partigiani e i civili caduti

Domenica 5 ottobre la comunità si stringerà nella commemorazione.

Il 1° ottobre 1944 le milizie fasciste misero in atto un rastrellamento contro la 40ª Brigata Garibaldi "Matteotti".

Redazione VN – 29 Settembre 2025 10:07

Mello, Bassa Valtellina, Attualità

bandiera italiana

MELLO – Il mattino del 1° ottobre 1944, Mello fu travolto dalla violenza delle milizie fasciste. Un rastrellamento diretto contro la 40° Brigata Garibaldi “Matteotti”, che aveva il suo quartier generale a Poira, trasformò i boschi e le strade del paese in un campo di battaglia.

Alle 10.30 una prima colonna fascista, circa ottanta uomini armati anche di mitraglie pesanti, salì da Morbegno in direzione di Mello. Intercettata dal 2° battaglione partigiano, riuscì a rifugiarsi nella chiesa di San Giovanni di Bioggio. Poco dopo altri 140 militi, provenienti da Cino e Cercino, furono attaccati da un altro distaccamento partigiano. La battaglia si allargò, spezzettandosi in scontri ravvicinati nei boschi, con piccole pattuglie di 5-10 uomini.

I partigiani, appena novanta e male armati, sfruttarono la mobilità e la conoscenza del territorio per resistere all’avanzata fascista. “Verso mezzogiorno – ricordò Giovanni Pola, partigiano garibaldino – arrivano altri rinforzi fascisti che vennero anch’essi impegnati con diversi attacchi mobili. La battaglia fu lunga, resa caotica dai trucchi dei fascisti travestiti da partigiani con il fazzoletto rosso garibaldino al collo”.

Nel corso della giornata giunsero altri rinforzi: in totale quasi 500 fascisti. Le Brigate Nere colpirono deliberatamente le abitazioni civili e incendiarono l’abitato di Mello. Alle 20.00, con un bilancio pesantissimo, i militi si ritirarono: 53 morti e 150 feriti caricati sui camion. I partigiani contarono sei caduti nelle proprie file, ma soprattutto 28 civili innocenti furono assassinati.

Oggi, a 81 anni di distanza, il Comune di Mello, l’ANPI e i cittadini si riuniscono per non dimenticare. La cerimonia si terrà domenica 5 ottobre alle ore 11.00. “Ricordare non è un esercizio nostalgico – sottolinea Sergio Spolini, presidente del Comitato Provinciale ANPI di Sondrio – ma un atto di responsabilità civile. È difendere nel presente i valori della Resistenza: libertà, giustizia sociale, pace e democrazia, principi scolpiti nella nostra Costituzione”.

La memoria delle stragi e delle sofferenze della guerra, ricordano dall’ANPI, resta un patrimonio prezioso da custodire e difendere contro ogni forma di intolleranza, nazionalismo e disprezzo dei diritti umani. Un impegno che si rinnova anche nel nome dei caduti di Mello, partigiani e civili, che con il sacrificio consegnarono all’Italia la possibilità di un futuro libero e democratico.