MONTAGNA IN VALTELLINA – È stata sospesa in via cautelare l’ordinanza che dal 5 agosto imponeva al rifugio dell’Enpa di Sondrio di ridurre nell’immediato i cani ospitati da 16 a 5, con una penale giornaliera in caso di inottemperanza. Il provvedimento di sospensione è stato disposto il 20 agosto dal Presidente del Tribunale di Sondrio, accogliendo il reclamo presentato dai legali dell’associazione. Restano fissate le udienze dell’11 settembre per l’esame nel merito.
La controversia nasce dalle lamentele di una residente per presunti disturbi acustici. Eppure, le misurazioni hanno attestato livelli sonori medi di circa 46 decibel, equivalenti a una normale conversazione in casa, e nel tempo ENPA ha già adottato diversi interventi per contenere l’impatto, dalle siepi ai materiali fonoassorbenti. Nonostante ciò, a inizio agosto era stato imposto un taglio drastico del numero dei cani, con gravi conseguenze sia per gli animali ospitati che per quelli in lista d’attesa.
“Questa sospensione ci permette di proseguire il nostro lavoro senza traumi per i cani – spiega Sara Plozza, presidente dell’Enpa di Sondrio –. Continueremo a collaborare con le istituzioni e a investire in soluzioni concrete, come le barriere fonoassorbenti, che richiedono tempi tecnici e risorse ma che rappresentano la strada giusta. Non ci siamo mai sottratti al confronto, ma chiediamo che venga riconosciuto il valore sociale del rifugio invece di penalizzarlo.”
La raccolta firme lanciata dalla sezione di Sondrio ha registrato risultati molto significativi in poche settimane. “Grazie a chi ha firmato, condiviso, scritto: il vostro sostegno ci ha dato forza nei giorni più difficili. Continuate a starci accanto: ogni gesto sarà investito in soluzioni concrete per la convivenza e il benessere degli animali”.
“Il sostegno della comunità – ha concluso l’Enpa di Sondrio – è stato determinante. Invitiamo tutti a continuare a starci accanto, perché il rifugio non è solo un luogo per i cani abbandonati: è un presidio sociale che accoglie scuole, cooperative e progetti di inclusione. Difenderlo significa difendere un bene comune.”