MONTAGNA IN VALTELLINA – Una casa, un presidio sociale, un punto di riferimento per tutta la comunità. Prima che un luogo fisico, il rifugio ENPA di Sondrio è uno spazio ospitale per cani fragili che nel corso della loro storia hanno subito abbandoni, maltrattamenti e privazioni, dove hanno potuto trovare sicurezza, cure e affetto. Un luogo dove pace e serenità rischiano di essere compromesse. A seguito di alcune lamentele per troppo rumore i cani del rifugio, situato nel Comune di Montagna in Valtellina, dovranno essere ridotti, una misura fissata dal Giudice e ritenuta dall’Ente “ingiusta e sproporzionata”.
“Le misurazioni tecniche hanno dimostrato che i livelli di rumore prodotti dal rifugio restano ampiamente entro i limiti di legge, con valori medi intorno ai 46 decibel, equivalenti a una normale conversazione in casa. Nonostante ciò, è stato deciso di imporre una drastica riduzione degli animali ospitati. Un provvedimento che appare ancor più ingiusto se si pensa che la legge regionale consente a un privato cittadino di detenere fino a 9 cani in ambito domestico, senza particolari restrizioni e persino in contesti residenziali. Com’è possibile, allora, che una struttura pubblica e regolarmente autorizzata, distante 65 metri dalle abitazioni, sorta nel 1979 (a differenza della vicina che è arrivata a Busteggia solo nel 1994) venga sottoposta a vincoli più pesanti rispetto a un semplice privato?”, si chiede ENPA Sondrio.
Una scelta che metterebbe in estrema difficoltà la missione di ENPA, rischiando che molti cani debbano subire trasferimenti traumatici, senza dimenticare anche le collaborazioni con altre realtà sociali del territorio. “ENPA non è un privato qualunque: è un ente riconosciuto di rilevanza nazionale, che ogni giorno si prende cura di animali fragili e traumatizzati, salvandoli da maltrattamenti e abbandoni. Il trasferimento forzato dei cani, deciso “dall’oggi al domani”, rappresenterebbe per loro un trauma aggiuntivo, in contrasto con i principi stessi della normativa sul benessere animale. Non solo. Il rifugio di Montagna in Valtellina è anche un luogo di educazione e inclusione sociale: accoglie scuole, GREST, cooperative sociali, RSA, progetti per persone con autismo e percorsi di reinserimento. È un punto di incontro dove l’amore per gli animali diventa solidarietà e comunità”.
“Siamo disposti a collaborare e ad adottare ogni misura utile per ridurre ulteriormente l’impatto acustico – spiegano sempre dall’ENPA – ma chiediamo che venga riconosciuto il valore sociale e ambientale del nostro lavoro, invece di penalizzarlo con provvedimenti sproporzionati. L’ingiustizia subita dall’ENPA di Sondrio non riguarda solo i volontari e gli animali ospitati, ma tutta la comunità. Perché un rifugio che chiude o riduce la propria attività significa meno tutela, meno sensibilizzazione, meno solidarietà”.
Per “combattere” la situazione, ENPA Sondrio ha lanciato una petizione che finora ha raccolto quasi 900 firme. “La domanda che resta è semplice: vogliamo davvero vivere in un territorio che limita chi si prende cura degli animali e delle persone più fragili, invece di sostenerlo? Per questo chiediamo a tutti di non restare indifferenti. Difendiamo insieme il rifugio ENPA. Difendiamo i nostri cani. Difendiamo un presidio di umanità che non merita di essere colpito, ma sostenuto. Chiediamo il sostegno di tutti: volontari, cittadini, istituzioni, amanti degli animali. Insieme possiamo difendere questa casa, fatta di amore, solidarietà e rispetto”.