MORBEGNO – Una parete verticale, mille metri di granito che si stagliano nel cielo ostile della Patagonia. Per trent’anni, “Gringos Locos” ha rappresentato più di una linea d’arrampicata: un sogno, un’ossessione, un legame tra generazioni. Il prossimo giovedì 22 maggio, all’Auditorium Sant’Antonio di Morbegno, le due cordate protagoniste di questa lunga epopea si ritroveranno per raccontare, per la prima volta insieme in Italia, la storia di un’avventura che ha attraversato decenni, continenti e vite.

Tutto inizia nel 1995, quando Maurizio Giordani, trentino, e Luca Maspes, valtellinese, tentano di salire per primi la maestosa parete Nordovest del Cerro Piergiorgio. Lasciano il segno con “Gringos Locos”, una via concepita con poco materiale ma tanta arrampicata libera. Fermati a un soffio dalla vetta dal maltempo, definirono quella esperienza come “il più bel fallimento in una carriera alpinistica”.
Quella linea però non fu mai dimenticata. Gli stessi Giordani e Maspes tornarono più volte, nel 2006 e nel 2018, ma ancora una volta furono costretti ad arrendersi. Maltempo e un grave incidente impedirono loro di proseguire oltre il punto raggiunto anni prima. Sembrava quasi che la parete “perfetta” volesse restare inviolata.

Il cerchio si è chiuso solo lo scorso 28 febbraio 2025, quando il progetto “Eagle Team” del Club Alpino Italiano ha scritto l’ultima pagina della saga. Matteo Della Bordella, figura di riferimento dell’alpinismo italiano, con il giovane bergamasco Dario Eynard e il veneto Mirco Grasso, hanno portato a termine ciò che per anni era rimasto incompiuto. Collegando “Gringos Locos” alla “Ruta dell’Hermano”, tracciata da Hervé Barmasse e Cristian Brenna nel 2008, i tre hanno raggiunto la cima del Cerro Piergiorgio dopo cinque giorni di scalata estenuante.
È una vittoria collettiva, che non appartiene solo ai protagonisti dell’impresa, ma a un intero mondo alpinistico che ha seguito, sostenuto e condiviso questa sfida nel tempo. Il successo del 2025 non cancella i tentativi precedenti, ma li esalta, dando loro un nuovo senso. È una storia italiana, fatta di ostinazione, passione e rispetto per la montagna.
“Gringos Locos” torna così a casa, in Valtellina, dove tutto era iniziato. La serata del 22 maggio è organizzata dal Comune di Morbegno, in collaborazione con le sezioni di Sondrio e Morbegno del CAI e la Fondazione Luigi Bombardieri. Sarà un’occasione rara per ascoltare dal vivo i racconti delle due cordate, vedere immagini inedite e, soprattutto, rivivere una delle più affascinanti avventure dell’alpinismo contemporaneo.
