MORBEGNO – Accompagnato coattivamente dalla Polizia di Stato alla frontiera aerea di Milano Malpensa, è stato imbarcato su un volo diretto a Casablanca. È questo l’epilogo di una vicenda che ha visto protagonista un cittadino marocchino classe 2002, residente a Morbegno e da tempo sotto la lente d’ingrandimento delle forze dell’ordine.
L’uomo, entrato in Italia nel 2012 con regolare visto per motivi familiari, è stato espulso con decreto del Ministro dell’Interno per motivi di ordine pubblico, secondo quanto previsto dal Testo Unico dell’Immigrazione. Il provvedimento, eseguito nei giorni scorsi, arriva dopo un’attenta attività investigativa condotta dall’Ufficio Immigrazione e dalla Squadra Mobile della Questura di Sondrio.
A gravare su di lui un numero impressionante di segnalazioni: ben 142, raccolte tra il 2018 e il 2025, che lo vedono implicato in reati di varia natura, dai furti aggravati alle rapine, dall’estorsione alla ricettazione, passando per l’uso indebito di carte di credito, minacce, lesioni personali, risse, resistenza a pubblico ufficiale, guida senza patente, porto abusivo di armi e persino interruzione di pubblico servizio.
Una carriera criminale iniziata precocemente, già all’età di 16 anni, e che ha evidenziato, secondo gli investigatori, “un oggettivo profilo di elevata pericolosità sociale”. Tra le condotte più gravi, due episodi hanno particolarmente colpito l’opinione pubblica. Nel primo, l’uomo ha derubato un avventore svenuto in un locale di Colico, utilizzando la carta bancomat della vittima per pagarsi da bere. Nel secondo, si è introdotto nell’abitazione di un’anziana donna – alla quale aveva chiesto del cibo – per poi sottrarle denaro e gioielli.
Non sono mancate nemmeno le segnalazioni per consumo di sostanze stupefacenti e ubriachezza molesta in luogo pubblico. A suo carico era già stata disposta, su richiesta del Questore, la misura di prevenzione della sorveglianza speciale per un anno, che però l’uomo ha ripetutamente violato. Per questo motivo era stato condannato in via definitiva a tre anni e sei mesi di reclusione.
Secondo quanto riferito dalla Questura di Sondrio, l’espulsione è il frutto di “un’intensa attività di controllo del territorio”, che ha permesso di ricostruire e documentare l’ampia rete di reati, oltre che il comportamento ritenuto incompatibile con la permanenza sul territorio nazionale.
Il decreto ministeriale prevede, oltre all’espulsione immediata, il divieto di reingresso in Italia e in tutta l’area Schengen per 15 anni, salvo speciale autorizzazione del Ministero dell’Interno. Una misura drastica, ma che secondo le autorità si è resa necessaria per tutelare l’ordine pubblico e la sicurezza della comunità.