PIURO – “Un progetto di divulgazione che considero di interesse trasversale”, lo definisce Paolo Pollio, attore e regista, parlando della sua nuova iniziativa che porta in scena il dialogo tra due giganti della cultura: Giotto di Bondone e Giovanni di Pietro di Bernardone, meglio conosciuto come Francesco d’Assisi.
Il progetto nasce dal desiderio di Pollio di raccontare non solo il santo, ma l’uomo Francesco, il giovane che si spoglia dei privilegi di figlio di un ricco mercante di stoffe per abbracciare la povertà, e che diventerà poi il protagonista di una nuova idea religiosa.
A rendere immortale questa parabola fu Giotto, che negli affreschi della Basilica Superiore di Assisi trasformò in immagini la vita di Francesco, prima e dopo la santità. Scene che parlano come pagine di un libro, cariche di messaggi simbolici, dettagli architettonici e riferimenti che spesso sfuggono a un occhio non allenato.
“Il mio intento – spiega Pollio – è quello di raccontare con le parole ciò che Giotto fece con la pittura, svelando i significati nascosti, i simboli e i messaggi che l’artista ha tramandato”.
L’idea è nata durante un corso di storia dell’arte medievale, in cui l’attore-regista ha approfondito gli spazi architettonici nei dipinti murali, trovando una connessione con le sue conoscenze teatrali. Da qui la convinzione che il linguaggio scenico potesse diventare strumento di divulgazione culturale.
Non solo pittura, però. Lo spettacolo racconterà anche Francesco poeta, autore di testi in volgare che lo collocano tra i padri della lingua italiana. “Il fascino di questi dipinti e delle due personalità coinvolte – sottolinea Pollio – mi ha convinto sulla necessità di divulgare, raccontare, spiegare i significati che si celano in ogni immagine. Giotto è stato un artista che ha segnato la sua epoca, ma anche la nostra. E Francesco, con i suoi scritti, è tra le radici della nostra cultura”.
Il racconto avrà una durata di circa un’ora e promette di condurre il pubblico in un viaggio emozionante tra arte, spiritualità e lingua, con l’ambizione di rendere attuale e comprensibile a tutti un patrimonio senza tempo.