Piuro

L’appello di Piuro: “Salviamo il Marrone di Santa Croce”

l Comune e l’associazione fondiaria Assfopiu promuovono un progetto per preservare e riprodurre la varietà originale del celebre castagno.

Dall’Università di Parma lo studio genetico che ha identificato i marroneti più antichi.

Redazione VN – 10 Novembre 2025 10:04

Piuro, Valchiavenna, Attualità

Marrone Santa Croce Castagno

PIURO – Un simbolo della tradizione agricola locale, un frutto che racchiude secoli di storia e un progetto che unisce scienza e passione per la tutela del territorio. È questo lo spirito dell’iniziativa promossa dal Comune di Piuro e dall’associazione fondiaria Assfopiu: un appello accorato a salvare il “Marrone di Santa Croce”, prodotto agroalimentare tradizionale italiano e orgoglio della comunità.

Per anni il Marrone di Santa Croce è stato il fiore all’occhiello della valle e oggi, grazie a una ricerca condotta dall’Università di Parma, si compie un passo decisivo verso la sua tutela. Lo studio genetico ha permesso di identificare i marroneti più antichi e di isolare le varietà originali e pure, ponendo così le basi per la loro conservazione e riproduzione.

L’obiettivo del progetto è chiaro: garantire un futuro al marrone piurasco, proteggendone la biodiversità e favorendo il ripopolamento dei castagneti storici. Come spiegano gli organizzatori, «abbiamo avviato la produzione di 120 vere piante innestate delle varietà originarie del Marrone di Santa Croce. Saranno pronte a partire da luglio 2026, e ogni cittadino potrà contribuire prenotando la propria pianta».

Le prenotazioni possono essere effettuate esclusivamente via mail all’indirizzo gp.castapiuro@gmail.com, contattando l’assessore Sara Del Curto o Sandro Del Curto dell’associazione fondiaria.

Per ciascuna pianta è richiesto un piccolo contributo volontario, che servirà a coprire i costi di trasporto e a finanziare il proseguimento dello studio scientifico da parte dell’Università di Parma e dell’Assfopiu. Un’azione che va oltre la semplice donazione: chi aderisce contribuisce a difendere la biodiversità, a mantenere viva una tradizione secolare e a rafforzare il legame tra uomo e natura.

«Il Marrone di Santa Croce – sottolineano dal Comune – è un patrimonio di tutti. Salvaguardarlo significa custodire la nostra identità e investire nel futuro della montagna».

Sul sito ufficiale dell’associazione (assfopiu.wixsite.com/website/about-1) sono disponibili tutti i dettagli del Progetto Marroni di Santa Croce, con aggiornamenti sul lavoro di ricerca, le fasi di coltivazione e le modalità di partecipazione.

Un piccolo frutto, una grande eredità: con un semplice gesto, chiunque può contribuire a far rifiorire i boschi di Piuro e a scrivere un nuovo capitolo nella storia del Marrone di Santa Croce.