PIURO – La Festa Patronale di San Martino è da sempre uno degli appuntamenti più attesi dalla comunità di Piuro, simbolo di appartenenza e devozione. Quest’anno l’evento, sostenuto dal Comune di Piuro e organizzato con cura dalla Comunità di Santa Croce, vuole essere non solo un momento di celebrazione religiosa, ma anche un’occasione di incontro tra generazioni, per riscoprire il valore delle radici comuni.
“La festa di San Martino rappresenta il cuore della nostra comunità – sottolineano gli organizzatori – un momento in cui fede, storia e tradizione si intrecciano, ricordandoci il senso autentico dello stare insieme.”
Il calendario delle celebrazioni si aprirà alle ore 11:00 con la Santa Messa Solenne, presieduta da Don Lorenzo Mancini, docente di Teologia presso l’Università Cattolica di Milano. Seguirà, alle ore 12:30, il pranzo comunitario presso la sede del Centro Allegria, un momento di festa e convivialità in cui sarà possibile condividere i piatti tipici della tradizione di San Martino. La giornata si concluderà alle ore 17:00 con la celebrazione dei Vespri nella chiesa dedicata al patrono.
Il pranzo comunitario proporrà un menù tradizionale ricco di sapori locali: un antipasto valtellinese, i caratteristici gnocchetti alle castagne, la torta di San Martino e altre specialità tipiche preparate con ingredienti del territorio. Il costo è di 20 euro per gli adulti e 10 euro per i ragazzi fino ai 13 anni. Durante il pranzo si terrà anche l’estrazione dei premi della lotteria, per aggiungere un tocco di allegria e partecipazione alla giornata.
Per consentire un’organizzazione ottimale del pranzo, è richiesta la prenotazione entro giovedì 13 novembre.
È possibile riservare il proprio posto contattando: Angela al numero 0343 32840, Barbara al 348 780 6678 e Don Romano al 338 232 0519. L’invito è esteso a tutta la cittadinanza e anche ai visitatori dei paesi vicini, in un clima di accoglienza e condivisione.
La festa, che si svolge attorno alla chiesa millenaria dedicata al santo, rievoca i valori di una tradizione che resiste al tempo: la cura degli altri, la semplicità e il legame con la propria terra. Un rito collettivo, un’occasione per ritrovarsi, condividere un pasto, pregare insieme e riscoprire il senso profondo della comunità.