ROGOLO – Mettere in sicurezza il paese, proteggere abitazioni e vie di comunicazione, alleggerire una rete fognaria mista che negli ultimi anni ha mostrato tutta la sua fragilità. È questo l’obiettivo dell’intervento di regimazione delle acque che l’Amministrazione comunale di Rogolo considera “di primario interesse pubblico” e che, dopo anni di ostacoli tecnici e burocratici, torna finalmente a muovere passi concreti verso la realizzazione.
L’esigenza è nota: le acque bianche che scendono dalla montagna vengono oggi convogliate nella vasca situata nel parcheggio comunale della località Violina, per poi confluire nella rete fognaria mista. In condizioni di normalità il sistema regge, ma quando si verificano precipitazioni intense e concentrate, la portata complessiva supera la capacità delle condotte. Le conseguenze sono note ai residenti: fuoriuscite dai tombini, rigurgiti nelle abitazioni sprovviste di valvole di ritegno e vasche di dispersione, come previsto dal regolamento SECAM.
Il progetto aveva preso forma anni fa, quando i lavori furono appaltati dall’allora Responsabile dell’Ufficio Tecnico Associato della Comunità Montana di Morbegno. Ma un errore procedurale nell’acquisizione delle aree necessarie costrinse a fermare tutto.
L’Amministrazione riuscì rapidamente a risolvere la questione con il supporto dei proprietari interessati, tranne uno. La mancata collaborazione di quel singolo soggetto ha di fatto congelato l’intervento: lavori interrotti, finanziamento perso e costi aumentati.
Dopo anni di attesa, il Comune è riuscito a rifinanziare l’opera. È stato anche individuato un nuovo studio tecnico incaricato di rivedere il progetto, adeguarlo alle normative attuali e accompagnare l’Amministrazione lungo il percorso tecnico e amministrativo che porterà alla realizzazione definitiva dell’intervento.
Una volta concluso il nuovo appalto e definito il quadro economico complessivo, il Comune intende tornare ad analizzare l’intera vicenda. “Faremo riverificare tutta la precedente procedura per capire cosa non ha funzionato, perché e con quali responsabilità. Se la legge lo consentirà – spiegano dagli uffici – valuteremo di richiedere anche il ristoro degli eventuali danni subiti dall’ente”.
Resta però un nodo: l’opposizione del proprietario che in passato aveva bloccato l’intervento. Un’opposizione che oggi rischia di rallentare di nuovo un’opera ritenuta essenziale per prevenire disagi e rischi idrogeologici.
“La priorità assoluta – ribadisce l’Amministrazione – è superare questa opposizione, perché si tratta di lavori fondamentali per la sicurezza idrogeologica del territorio, per la protezione della rete fognaria e per la tutela delle abitazioni dei cittadini”.
L’auspicio del Comune è chiaro: che non si verifichino ulteriori ritardi. La comunità attende da anni un intervento capace di prevenire allagamenti e criticità sempre più frequenti in un contesto climatico in mutamento. “Confidiamo – conclude l’Amministrazione – che si possa finalmente procedere e completare l’opera, così importante per l’intera collettività”.