Sondrio

A Sondrio arriva Dida, la webapp che rende il Museo più accessibile

Il 19 giugno debutta Dida al pubblico durante la festa dei patroni di Sondrio.

Presentata una piattaforma che usa IA per raccontare le opere in cinque lingue e profili personalizzati: "Vogliamo parlare a tutti".

Lorenzo Colombo – 30 Maggio 2025 07:44

Sondrio, Centro Valtellina, Cultura

Smartphone cuffie
(Foto di Firmbee da Pixabay)

SONDRIO – Un nuovo passo verso l’innovazione e l’accessibilità culturale è stato compiuto dal Museo Valtellinese di Storia e Arte, che ieri pomeriggio ha presentato ufficialmente Dida, la nuova webapp pensata per rendere la visita al museo un’esperienza più inclusiva, interattiva e personalizzata. Lo strumento, sviluppato nell’ambito del progetto sostenuto dal bando regionale Innovacultura, rappresenta un salto di qualità per il MVSA, che guarda ora ai grandi musei nazionali e internazionali come modelli con cui confrontarsi.

“Grazie a questo progetto avremo un museo all’avanguardia e accessibile a tutti, affinché quanto è qui custodito viva attraverso il racconto”, ha dichiarato l’assessore alla Cultura, Educazione e Istruzione Marcella Fratta, sottolineando come l’obiettivo sia quello di intercettare un pubblico sempre più ampio e variegato. “Siamo molto orgogliosi di questa applicazione – ha aggiunto – perché ci consente di raggiungere pubblici diversificati, per provenienza, età e bisogni, i quali potranno fruire i nostri capolavori. Il progetto è stato realizzato con fondi europei erogati da Regione Lombardia ottenuti grazie all’impegno dei nostri uffici”.

Marcella Fratta assessore Sondrio
L’assessore Marcella Fratta

Dida è un’applicazione completamente fruibile via browser, senza necessità di installazione, sviluppata da Audioguide, impresa culturale fiorentina con esperienze significative in luoghi d’arte come gli Uffizi e la Reggia di Caserta. I suoi creatori, Andrea Ferracani e Giuseppe Becchi, hanno illustrato i dettagli tecnici di una piattaforma che integra sistemi di intelligenza artificiale per il riconoscimento automatico delle didascalie e per la generazione dinamica di traduzioni e contenuti audio, modellati sul profilo dell’utente.

Un lavoro corale, che ha coinvolto operatori museali e specialisti sotto il coordinamento della direttrice Alessandra Baruta. “Abbiamo voluto raccontare il museo affinché venga compreso, rispettando ogni opera ma parlando a tutti, includendo tutte le sezioni”, ha spiegato Baruta. L’interfaccia, disponibile in cinque lingue – italiano, inglese, francese, spagnolo e tedesco – propone contenuti in formato testuale e video, adattandosi in tempo reale in base al profilo dell’utente: adulto, bambino o persona con disabilità cognitiva. Il risultato è un percorso museale che si trasforma in base ai bisogni di chi lo esplora, garantendo un’esperienza autenticamente su misura.

La presentazione ufficiale al pubblico è in programma per il 19 giugno, in occasione della festa dei santi patroni Gervasio e Protasio. Sarà anche l’occasione per dare il via alle aperture serali del MVSA previste nei giovedì estivi all’interno del cartellone di Sondrio Estate. Per promuovere la nuova webapp tra i visitatori, il museo ha predisposto una campagna informativa con flyer e card personalizzate, in distribuzione all’ingresso.

Accanto all’introduzione di Dida, il museo ha investito anche sul potenziamento dell’infrastruttura tecnologica: una nuova rete wi-fi, estesa a tutti i piani dell’edificio, rende ora gli spazi pronti ad accogliere ulteriori strumenti digitali e interattivi. Un intervento che conferma la volontà dell’istituzione di non essere solo un custode del passato, ma anche un protagonista attivo nel presente culturale della città.