Sondrio

Asst Valtellina e Alto Lario avvia il percorso di dialisi domiciliare

Un progetto innovativo permette ai pazienti con malattia renale cronica di effettuare la terapia a casa.

L’obiettivo è ridurre il peso della terapia sulla vita dei pazienti, renderli più autonomi e ottimizzare i tempi di cura.

Redazione VN – 19 Dicembre 2025 10:31

Sondrio, Centro Valtellina, Sanità

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SONDRIO – Per i malati renali cronici della Valtellina e dell’Alto Lario si apre una nuova prospettiva di cura, più flessibile e umana. La Struttura di Nefrologia e Dialisi dell’Asst Valtellina e Alto Lario ha infatti implementato nelle ultime settimane un articolato percorso di dialisi domiciliare, offrendo ai pazienti una concreta opportunità di migliorare la qualità della loro vita quotidiana.

La dialisi rimane una tappa obbligata per chi è affetto da malattia renale cronica progressiva: tre o quattro ore di trattamento, due o tre volte alla settimana, in giorni e orari rigidamente stabiliti, con lunghi spostamenti verso il centro dialisi più vicino. Un impegno pesante, che scandisce le vite di molti pazienti e delle loro famiglie.

E proprio da questa consapevolezza nasce il progetto. “Con questo servizio vorremmo rendere il paziente il più possibile indipendente dal nostro centro – spiega la direttrice della struttura, Sara Maria Viganò – lasciandogli la libertà di organizzare gli orari della dialisi secondo la propria attività quotidiana e di spostarsi per le vacanze senza dover cercare un centro disponibile ad accoglierlo”.

Un cambiamento che mette al centro la persona, le sue abitudini, i suoi bisogni, e non viceversa.

Il percorso di dialisi domiciliare viene inserito nel piano terapeutico personalizzato del paziente. L’assistenza sanitaria non viene meno: il personale dedicato garantisce formazione, supporto continuo e monitoraggio periodico, con controlli programmati e disponibilità in caso di necessità.

Il paziente – insieme al familiare che lo affianca – viene istruito: sull’utilizzo delle apparecchiature fornite, sulle modalità corrette di esecuzione della terapia, sulle procedure di sicurezza e prevenzione delle complicanze.

Quanto all’esecuzione, in questi giorni è partito il primo caso di emodialisi domiciliare frequente: un trattamento vero e proprio, effettuato dal paziente nella propria abitazione cinque giorni alla settimana per circa due ore, grazie a una macchina portatile di utilizzo semplificato. Il ruolo del familiare è limitato principalmente alla preparazione del macchinario, rendendo la terapia estremamente gestibile.

Il 2025 si avvia a concludersi come un anno di grande rinnovamento per la Nefrologia dell’Asst Valtellina e Alto Lario. La collaborazione con l’Asst Niguarda e l’inserimento di nuovi giovani medici hanno permesso di rafforzare e ampliare l’offerta terapeutica.

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In particolare è stata potenziata la dialisi peritoneale, una metodica già presente ma poco utilizzata: un trattamento che sfrutta le capacità naturali dell’organismo di depurarsi attraverso l’infusione, in cavità addominale, di una soluzione a base di glucosio somministrata tramite un catetere.

La dialisi peritoneale ha il vantaggio di poter essere eseguita tutti i giorni, spesso durante il sonno, in autonomia o con l’aiuto di un familiare. Una modalità discreta, continua e integrabile nella vita quotidiana, che evita spostamenti e attese, riducendo l’impatto della malattia sulla routine personale.

L’introduzione della dialisi domiciliare segna un traguardo importante, non solo dal punto di vista clinico, ma anche culturale. Significa riconoscere che la qualità della vita è parte integrante della cura e che le tecnologie disponibili possono – e devono – essere messe al servizio della libertà dei pazienti.

Per Asst Valtellina e Alto Lario è un’evoluzione naturale di un percorso centrato sull’innovazione, sulla responsabilizzazione dei pazienti e su una rete di collaborazione professionale che guarda al futuro della nefrologia.