SONDRIO – L’incertezza che aleggia sulla realizzazione della Tangenziale di Tirano entro l’avvio delle Olimpiadi di Milano Cortina 2026 riaccende le tensioni politiche attorno alle opere viabilistiche legate all’evento. A dare voce al malcontento è Azione, che parla apertamente di «ennesima dimostrazione della mala gestione olimpica» e di «fallimento politico» del Ministero delle Infrastrutture guidato da Matteo Salvini.
Secondo il partito, se la notizia dei ritardi dovesse essere confermata, si tratterebbe di un colpo durissimo per la Valtellina e per l’immagine dell’Italia in vista dell’appuntamento sportivo più atteso del decennio. «Le Olimpiadi sono un’opportunità straordinaria – afferma Azione – ma devono essere gestite. Non portare a termine opere strategiche come la Tangenziale di Tirano, l’intervento dei Trippi o quello della Sassella significa privare il territorio di infrastrutture essenziali e dimostrare una mancanza di attenzione che non può passare inosservata».
Il responsabile provinciale di Azione Sondrio, Carlo Bordoni, parla senza mezzi termini: «Azione è sempre stata favorevole alle Olimpiadi e alle opere necessarie per garantire collegamenti adeguati tra Milano e le sedi delle gare in Valtellina. Ma oggi dobbiamo registrare un fallimento nella gestione infrastrutturale. Il tempo per fare bene c’era, ma il ministro ha scelto di trascurare questi cantieri, concentrandosi su altre passerelle politiche come quella del ponte sullo Stretto. Il rischio è che il periodo olimpico diventi un incubo per la vivibilità dei residenti».
Per questo Azione chiede con urgenza un tavolo operativo per affrontare la questione della mobilità durante i Giochi, pianificando percorsi, tempistiche e misure di mitigazione dell’impatto sul territorio: «Servono risposte immediate e un’assunzione di responsabilità da parte di Salvini e di chi si è opposto, in modo irresponsabile, alle opere che avrebbero eliminato veri e propri colli di bottiglia della viabilità».
Sostegno al raddoppio del Ponte del Passo: “Infrastruttura del 1938, oggi non più adeguata”
Accanto alla critica sulla Tangenziale, Azione interviene anche sul tema del Ponte del Passo, snodo cruciale tra Alto Lario, Valtellina e provincia di Como. Il partito sostiene pienamente la richiesta degli amministratori locali che chiedono il raddoppio della struttura per garantire un flusso di traffico più sicuro e scorrevole.
«Il ponte risale al 1938 ed è evidente che non è più in grado di sostenere l’attuale volume di traffico – dichiara Bordoni –. Il raddoppio è necessario non solo per motivi funzionali, ma anche per garantire continuità di transito in caso di problemi su una delle campate. Parliamo di un’opera strategica per lavoratori, imprese, merci e per l’intero tessuto economico-sociale».
Il segretario provinciale di Azione Como, Lorenzo Pedretti, allarga lo sguardo: «Non è solo una questione di viabilità locale. Questa infrastruttura è fondamentale per la qualità della vita dei residenti, per i collegamenti interprovinciali e per uno sviluppo turistico competitivo. Chiediamo che Regione Lombardia e Governo inseriscano l’opera tra le priorità, avviando rapidamente uno studio di fattibilità aggiornato e un percorso chiaro di finanziamento. Basta interventi tampone: serve programmazione seria».
Il messaggio di Azione è netto: la Valtellina non può permettersi di arrivare impreparata all’appuntamento olimpico né di restare indietro sulle opere che, indipendentemente dai Giochi, rappresentano esigenze strutturali del territorio.
Tra ritardi, criticità e mancate realizzazioni, la sensazione è quella di un’occasione che rischia di sfumare. E mentre i cittadini attendono risposte, il dibattito politico si scalda, chiamando il Governo a una responsabilità diretta nei confronti della valle e dell’intero asse Alto Lario–Tirano–Milano.
Le prossime settimane saranno decisive per capire se la Tangenziale potrà davvero essere completata e quali impegni concreti verranno presi sul fronte del Ponte del Passo.