Sondrio

Bando Rifugi 2024, nove progetti finanziati in Valtellina e Valchiavenna

Dalla Valmalenco alla Val Masino, passando per Teglio e Aprica: oltre 1,6 milioni di euro per interventi di riqualificazione e sicurezza.

Sertori: "Interventi per migliorare accoglienza, accessibilità, sicurezza ed efficienza energetica delle strutture".

Redazione VN – 20 Settembre 2025 07:01

Sondrio, Centro Valtellina, Montagna

Rifugio Marinelli Bombardieri
Rifugio Marinelli Bombardieri

SONDRIO – La montagna valtellinese e valchiavennasca potrà contare su nuove risorse per valorizzare i suoi rifugi. Con lo scorrimento della graduatoria del Bando Rifugi 2024, firmato nei giorni scorsi da Regione Lombardia, sono stati finanziati nove progetti in provincia di Sondrio per un totale di oltre 1,6 milioni di euro a fondo perduto.

I contributi provengono dal Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane (FOSMIT) e andranno a sostenere interventi che riguardano riqualificazione, messa in sicurezza, efficienza energetica e accessibilità delle strutture. «Si tratta di opere rilevanti – ha spiegato l’assessore regionale alla Montagna, Massimo Sertori – che rafforzano l’accoglienza e la fruizione dei rifugi, migliorando al tempo stesso la sostenibilità ambientale».

Nel dettaglio, i finanziamenti riguardano:

  • Aprica – 214.575 euro;

  • Rifugio Chiavenna (CAI Chiavenna) – 159.811 euro;

  • Chiesa in Valmalenco – due progetti per 243.578 e 298.971 euro;

  • Comune di Grosio, rifugio Malghera – 91.502 euro;

  • Rifugio Marinelli Bombardieri (CAI Valtellinese, Lanzada) – 240.000 euro;

  • Novate Mezzola – 34.567 euro;

  • Teglio – 103.124 euro;

  • Val Masino – 240.758 euro.

Una distribuzione che interessa tutte le principali valli della provincia, con particolare attenzione alla Valmalenco, che ottiene tre interventi di peso.

Adesso i beneficiari dovranno presentare la documentazione necessaria per l’accettazione del contributo e procedere con i lavori nei tempi previsti dal bando. L’obiettivo è quello di rendere i rifugi sempre più accoglienti e sicuri, confermandoli non solo come presidi fondamentali per chi frequenta la montagna, ma anche come punti di riferimento culturali e turistici di un territorio che punta a coniugare natura, sport e sostenibilità.