Sondrio

Caccia in Lombardia: individuati 23 valichi montani per l’attività venatoria

La delibera regionale recepisce il DDL Montagna e ripristina regole certe dopo lo stop del TAR.

I valichi saranno soggetti a limitazioni in base al contesto ambientale e alle aree di protezione già esistenti.

Redazione VN – 23 Settembre 2025 07:00

Sondrio, Centro Valtellina, Attualità

caccia cacciatore
(Foto di jacqueline macou da Pixabay)

MILANO – Regione Lombardia ha approvato la delibera che individua i 23 valichi montani oggetto di disciplina venatoria, restituendo regole certe al settore dopo mesi di incertezza. La decisione, proposta dall’assessore all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste Alessandro Beduschi, recepisce le novità introdotte dal recente DDL Montagna e garantisce un quadro normativo chiaro per la stagione in corso.

Lo scorso maggio, infatti, una sentenza del TAR aveva vietato la caccia su 475 valichi lombardi, pari a oltre 90.000 ettari, creando uno scenario che l’assessore definisce “privo di spiegazioni scientifiche e capace di paralizzare l’attività venatoria”.

«Con questa delibera – spiega Beduschi – diamo seguito al lavoro del Governo che ha portato all’approvazione del DDL Montagna, restituendo ai cacciatori lombardi regole chiare e coerenti. Si torna quindi alla situazione dello scorso anno, con 23 valichi individuati secondo criteri oggettivi, mettendo fine a interpretazioni arbitrarie».

I valichi individuati sono stati cartografati negli allegati tecnici e saranno soggetti a regole differenziate: dove sono già presenti oasi di protezione, Zone di Ripopolamento e Cattura, aree naturali protette o Zone di Protezione Speciale (ZPS), continueranno a valere le relative norme di tutela. Negli altri casi, si applicheranno le disposizioni della normativa regionale e nazionale, insieme alle prescrizioni del calendario venatorio.

La delibera sarà ora trasmessa al Consiglio regionale per l’adozione degli atti di competenza.

«È un atto importante – conclude Beduschi – perché tiene insieme il rispetto delle norme europee e nazionali, la salvaguardia della fauna migratoria e il diritto dei cacciatori a esercitare la loro passione in un quadro certo. Regione Lombardia ha sempre lavorato per l’individuazione precisa dei valichi montani e delle rispettive zone di protezione, garantendo così attività venatoria e tutela dell’ambiente».