SONDRIO – Diagnosi più rapide, monitoraggi precisi e la possibilità di raggiungere i pazienti direttamente nei reparti. È questa la rivoluzione silenziosa introdotta alla Reumatologia dell’Ospedale di Sondrio grazie al nuovo videocapillaroscopio donato dall’associazione Alomar – Associazione Lombarda Malati Reumatici.
La cerimonia ufficiale di consegna si è tenuta ieri mattina al terzo piano del padiglione est del presidio ospedaliero, alla presenza del direttore generale dell’Asst Valtellina e Alto Lario, Ida Ramponi, del direttore della Reumatologia, Santina Salvatore, e della presidente di Alomar Sondrio, Silvia Valsecchi, insieme a medici, infermieri e rappresentanti delle istituzioni sanitarie.
«Ringraziamo Alomar e tutti i suoi sostenitori per questa generosa donazione – ha dichiarato la direttrice Ramponi –. Le associazioni come la vostra sono fondamentali per la sanità, perché non solo contribuiscono con strumenti e risorse, ma sostengono la crescita delle nostre strutture e sono un punto di riferimento per i pazienti».
Il nuovo videocapillaroscopio, come spiegato dal direttore della Reumatologia Santina Salvatore, rappresenta un passo avanti decisivo nella diagnostica reumatologica. Si tratta di una tecnica non invasiva che, grazie a una telecamera ad alta risoluzione con zoom, permette di osservare e analizzare i capillari per valutare la microcircolazione, rilevando eventuali anomalie nel flusso sanguigno, nella forma o nel diametro dei vasi. Il sistema è supportato da un software dedicato che elabora i dati e aiuta il medico nella diagnosi precoce di diverse patologie, tra cui sclerodermia, lupus e artriti autoimmuni.
Uno dei vantaggi principali è la portabilità: l’apparecchio può essere facilmente trasportato nei reparti, consentendo di visitare i pazienti allettati senza doverli spostare. «Lo stiamo già utilizzando con ottimi risultati – ha aggiunto Salvatore – e a breve trasferiremo quello attualmente in uso a Chiavenna, per agevolare i pazienti della zona e ridurre i loro spostamenti».
Ma quella del videocapillaroscopio non è l’unica iniziativa recente di Alomar. L’associazione, nata a Sondrio nel 2003 e affiliata ad Alomar Lombardia, negli ultimi mesi ha acquistato un software per l’integrazione della Moc e finanziato la formazione specialistica di due medici, offrendo loro la possibilità di frequentare un master di secondo livello sull’osteoporosi.

«Siamo un gruppo unito e appassionato – ha raccontato la presidente Silvia Valsecchi –. Riusciamo a realizzare i nostri progetti grazie alla solidarietà di tante persone generose e alla collaborazione costante con la direzione dell’Asst e i professionisti sanitari. Qui troviamo una grande famiglia che ci ascolta e ci supporta: insieme costruiamo percorsi di cura sempre più umani e innovativi».
Accanto ai medici specialisti della Reumatologia, i pazienti possono contare anche su personale infermieristico altamente qualificato, coordinato da Morena Tognini, che accompagna i malati lungo l’intero percorso terapeutico.
All’incontro erano presenti anche Patrizia Zucchi, direttore del Dipartimento Area Medica, Andrea Soccodato, direttore della Medicina generale, e Oscar Massimiliano Epis, direttore della Reumatologia dell’Ospedale Niguarda di Milano, insieme ai nuovi medici reumatologi che entreranno in servizio al Morelli di Sondalo.
Con questa donazione, Alomar conferma il suo ruolo di alleato prezioso della sanità pubblica, capace di trasformare la solidarietà in strumenti concreti per migliorare la vita dei pazienti. Un gesto che, come ha ricordato la direttrice Ramponi, «rappresenta non solo un aiuto tecnologico, ma un segno tangibile di comunità, vicinanza e fiducia nel futuro della nostra sanità territoriale».