Sondrio

“I Giochi di Orobea”, l’opera lirica delle Olimpiadi Milano Cortina 2026 debutta a Sondrio

Presentata a Palazzo Lombardia la produzione dell’Orchestra Antonio Vivaldi.

La prima assoluta il 6 dicembre al Teatro Sociale di Sondrio.

Redazione VN – 28 Novembre 2025 07:39

Sondrio, Centro Valtellina, Attualità

Giochi di Orobea opera lirica olimpiadi

SONDRIO – Le Olimpiadi Invernali Milano Cortina 2026 avranno la loro opera lirica ufficiale. Si intitola “I Giochi di Orobea”, un progetto ideato dall’Orchestra Antonio Vivaldi e presentato ieri, giovedì, a Palazzo Lombardia davanti al presidente Attilio Fontana e all’assessore regionale alla Montagna Massimo Sertori.

Un evento culturale di grande rilevanza, paragonato da Fontana alla tradizione di “Aida”, commissionata per l’apertura del canale di Suez. «Anche i nostri Giochi – ha detto il presidente – avranno una loro opera, capace di raccontare Milano, la Valtellina e l’Italia attraverso la bellezza della musica».

A firmare musica e libretto è Andrea Portera, mentre la direzione artistica e musicale è affidata al maestro Lorenzo Passerini, figura di spicco della nuova generazione di direttori. La regia è delle giovanissime Stefania Giorgia Butti e Livia Lanno.

L’assessore Sertori, valtellinese, ha sottolineato il valore identitario del progetto: «“I Giochi di Orobea” unisce cultura e sport, raccontando la Lombardia e la Valtellina in un contesto fantastico che valorizza le nostre storie, i nostri paesaggi e la nostra anima alpina».

Non è un caso, infatti, che l’opera sia stata inserita nel programma ufficiale dell’Olimpiade Culturale Milano Cortina 2026, pensata per accompagnare il Paese verso il grande evento olimpico attraverso arte, musica e patrimonio.

La prima assoluta sarà a Sondrio

La prima mondiale de I Giochi di Orobea si terrà sabato 6 dicembre 2025, alle ore 20, al Teatro Sociale di Sondrio. Una scelta fortemente simbolica, come ha evidenziato Sertori: «È un omaggio ai territori olimpici. Siamo felici che l’opera debutti in Valtellina, dove è nata l’ispirazione e dove l’Orchestra Antonio Vivaldi lavora da anni con passione».

Alla serata seguiranno due prove aperte il 5 dicembre, una per le scuole al mattino e una per il pubblico nel pomeriggio, con l’obiettivo di avvicinare i cittadini – soprattutto i giovani – alla lirica contemporanea.

Dopo Sondrio, l’opera sarà rappresentata il 4 febbraio al Teatro Gaber di Milano, alla vigilia delle cerimonie olimpiche.

L’opera, ambientata in un mondo sospeso tra ghiaccio, mito e architetture gotiche lombarde, mette al centro cinque campioni – ciascuno portatore di una diversità spesso discriminata: età, genere, orientamento sessuale, origine, disabilità.

Si sfidano per conquistare la sacra fiaccola del dio Alpime (anagramma di Olimpiade), in un viaggio di sacrificio, confronto e redenzione.

«L’obiettivo – spiega Portera – è raccontare la psiche moderna, portando in scena le fragilità e la ricchezza emotiva dell’essere umano». Passerini aggiunge: «Vogliamo un’opera che emozioni e parli alle nuove generazioni, perché musica e sport condividono una stessa energia: unire, superare, rinascere».

Le registe Butti e Lanno sintetizzano così la visione scenica: «Orobea intreccia mito e sport in un’arena di ghiaccio e spirito. È una sfida che diventa rito di unione, proprio come il nostro lavoro a quattro mani».

Forte l’appoggio della Provincia di Sondrio, rappresentata dal presidente Davide Menegola, che ha creduto nel progetto fin dall’inizio: «Sostenere I Giochi di Orobea significa valorizzare cultura e sport come strumenti identitari. La Valtellina si avvicina ai Giochi anche in musica, mostrando al mondo una montagna che sa innovare e raccontarsi».

Il progetto si regge anche sul sostegno di partner privati come Autotorino e Iperal, ulteriore dimostrazione del valore che il territorio attribuisce all’opera.

Linguaggio poetico, musica che mescola generi – dal lirico al pop, dall’etnico al musical – e una forte componente di intelligenza emotiva: I Giochi di Orobea è pensato per parlare al pubblico di oggi, avvicinando i più giovani alla lirica e raccontando l’Italia come luogo di creatività, resilienza e innovazione.

E mentre Milano Cortina 2026 si avvicina, l’opera segna il primo, grande passo nel cammino culturale verso i Giochi: un ponte tra territorio, arte e sport, nato nel cuore della Valtellina per arrivare sulle scene nazionali.