
SONDRIO – “Anche dopo i primi dieci mesi del 2025 la Lombardia rimane in zona bianca ovvero quella che raccoglie le regioni con l’incidenza di mortalità più bassa del Paese. Purtroppo, però, i decessi continuano a essere numerosi. Sono, infatti, 128 quelli registrati da gennaio a ottobre 2025, un dato che pone la Lombardia in cima alla graduatoria nazionale. Tuttavia, rispetto allo scorso anno, in Lombardia si registra, anche a fine ottobre, un significativo decremento delle morti sul lavoro, pari al 17,4% rispetto al 2024, vale a dire 27 infortuni mortali in meno”. L’ingegner Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega, analizza così l’emergenza in Lombardia alla luce degli ultimi dati elaborati dal proprio team di esperti.
Per individuare le aree più fragili d’Italia e della regione sul fronte della sicurezza sul lavoro, l’Osservatorio elabora una mappatura del rischio rispetto all’incidenza di mortalità. La zona bianca, in cui si trova la Lombardia, è quella che raggruppa le regioni con l’incidenza di mortalità sul lavoro più bassa a livello nazionale. A fine ottobre 2025, dunque, il rischio di infortunio mortale in Lombardia (19 morti per milione di occupati) risulta essere molto al di sotto della media nazionale pari a 27,5.
Per quanto riguarda le incidenze, in Lombardia solo Cremona, come il mese precedente, è in zona rossa, con un indice pari a 63,6; Brescia (28,8) eLecco (27,8) si trovano in zona arancione, mentre Mantova (27,3) e Bergamo (24,1) rientrano in zona gialla. Infine, in zona bianca troviamo Lodi (20,1), Como (19,0), Milano (15,0), Sondrio (13,7), Monza Brianza (12,4), Varese (5,1) e Pavia (4,2).
A fine ottobre 2025, la Lombardia conta 128 decessi totali, in diminuzione rispetto ai 155 dello scorso anno (-17,4%). Tra questi, 86 si sono verificati in occasione di lavoro (26 in meno rispetto al 2024) e 42 in itinere (1 in meno dello scorso anno). Purtroppo, nonostante il decremento, la Lombardia resta la regione con il numero più alto di vittime, sia totali che in occasione di lavoro.
Il maggior numero di decessi totali è stato registrato in provincia di Milano (36). Seguono: Brescia (21), Bergamo (20), Cremona (13), Mantova (8), Como e Pavia (6), Lecco e Monza Brianza (5), Varese e Lodi (3), Sondrio (2).
Milano è anche in cima alla graduatoria degli infortuni mortali in occasione di lavoro, con 23 vittime. Seguono: Brescia (16), Bergamo (12), Cremona (10), Como, Mantova e Monza Brianza (5), Lecco (4), Varese e Lodi (2), Pavia e Sondrio (1).
È sempre la provincia di Milano a far registrare il maggior numero di denunce totali di infortunio (30.500), seguita da: Brescia (13.198), Bergamo (10.509), Varese (8.240), Monza Brianza (6.410), Como (4.481), Mantova (4.016), Pavia (3.926), Cremona (3.702), Lecco (2.900), Lodi (2.012) e Sondrio (1.825).
Alla fine di ottobre 2025 le denunce di infortunio totali aumentano lievemente rispetto al 2024, passando da 91.414 a 91.719. Da gennaio a ottobre 2025, sono 33.085 le denunce di infortunio delle donne lavoratrici (25.393 in occasione di lavoro) e 58.634 quelle degli uomini (49.760 in occasione di lavoro). Le donne che hanno perso la vita sono 16 (8 in occasione di lavoro e 8 in itinere), oltre il 20% del totale delle donne decedute sul lavoro in Italia (74). Le denunce dei lavoratori stranieri sono 24.292 su 91.719 (quasi 1 su 4), di queste 19.939 sono quelle registrate in occasione di lavoro. Infine, sono 28 i lavoratori stranieri deceduti su un totale di 128; di questi, 15 hanno perso la vita in occasione di lavoro e 13 in itinere.
Le attività manifatturiere, alla fine dei primi dieci mesi del 2025, sono in cima alla graduatoria delle denunce di infortunio in occasione di lavoro (12.885). Seguono: trasporto e magazzinaggio (5.578), commercio (5.054), costruzioni (4.930) e sanità (4.888).
L’incidenza degli infortuni mortali indica il numero di lavoratori deceduti durante l’attività lavorativa in una data area (regione o provincia) ogni milione di occupati presenti nella stessa. Questo indice consente di confrontare il fenomeno infortunistico tra le diverse regioni, pur caratterizzate da una popolazione lavorativa differente.
La zonizzazione utilizzata dall’Osservatorio Sicurezza e Ambiente Vega Engineering dipinge il rischio infortunistico nelle regioni italiane secondo la seguente scala di colori:
- Bianco: regioni con un’incidenza infortunistica inferiore al 75% dell’incidenza media nazionale.
- Giallo: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il 75% dell’incidenza media nazionale e il valore medio nazionale.
- Arancione: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il valore medio nazionale e il 125% dell’incidenza media nazionale.
- Rosso: regioni con un’incidenza infortunistica superiore al 125% dell’incidenza media nazionale.
Statistiche_Infortuni-sul-lavoro_Lombardia_Gennaio_Ottobre_2025