SONDRIO – La Fiamma è tornata a brillare nel luogo dove tutto ebbe inizio. Nel cuore del sito archeologico di Olimpia, mercoledì 26 novembre, la tradizionale Cerimonia di Accensione ha segnato il momento da cui prende il via il viaggio che porterà il Sacro Fuoco fino all’Italia, in vista dei XXV Giochi Olimpici Invernali Milano Cortina 2026.
È un rito che affonda le radici nella storia antica e che conserva la sua forza simbolica immutata: un gesto che unisce idealmente la Grecia, culla dell’Olimpismo, all’Italia, protagonista dei prossimi Giochi invernali.
Alla cerimonia hanno preso parte le figure istituzionali più rappresentative del mondo olimpico. La Grecia era rappresentata dal Presidente della Repubblica Konstantinos Tasoulas, dalla Presidente del Comitato Olimpico Internazionale Kirsty Coventry e dal Presidente del Comitato Olimpico Ellenico Isidoros Kouvelos. L’Italia ha portato con sé una delegazione di altissimo livello: il Presidente del CONI Luciano Buonfiglio, il Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi, il Presidente della Fondazione Milano Cortina 2026 Giovanni Malagò, il CEO della Fondazione Andrea Varnier e numerosi rappresentanti del Comitato Organizzatore.
Un quadro internazionale che testimonia la rilevanza di un gesto simbolico capace di unire interi popoli sotto i valori dello sport.
Dopo il rituale dell’accensione, la Fiamma è stata affidata al primo tedoforo, il canottiere greco Petros Gaïdatzis, bronzo olimpico ai Giochi di Parigi 2024. A proseguire il percorso sono state due figure che incarnano la storia recente dello sport azzurro: Stefania Belmondo, l’indimenticata campionessa dello sci di fondo e ultima tedofora ai Giochi di Torino 2006, e Armin Zoeggeler, simbolo senza tempo dello slittino italiano, sei volte medagliato ai Giochi e due volte oro.
Le loro immagini con la torcia in mano raccontano un legame profondo con il passato olimpico dell’Italia e allo stesso tempo aprono idealmente la strada ai Giochi che stanno per arrivare.
Malagò: «In questo luogo si tocca con mano il peso della storia»
Nel suo intervento, Giovanni Malagò ha richiamato la potenza simbolica di quel momento. Ha parlato di “una emozione impossibile da contenere”, ricordando come a Olimpia gli atleti si riunissero tremila anni fa per competere nel nome di Zeus, dio che rappresentava unità e armonia.
Ha sottolineato come la staffetta del 2026 ricalchi lo spirito di quella di Roma 1960, tracciando un ponte ideale tra Grecia e Italia. Ha ricordato che la Fiamma attraverserà monumenti e siti archeologici come Pompei, la Via Appia e i luoghi della Magna Grecia, creando un racconto che unisce l’antico e il moderno. Malagò ha annunciato che il Fuoco olimpico attraverserà tutte le province italiane, visitando sessanta città, trecento comuni e tutti i siti UNESCO, accompagnato da diecimila e uno tedofori.
Un percorso pensato per portare lo Spirito Olimpico in ogni angolo del Paese.
Il viaggio in Grecia: 2.200 km di storia, natura e sport
La Fiamma, prima di lasciare la Grecia, percorrerà 2.200 chilometri in un itinerario che racchiude tutto il valore della tradizione ellenica. Saranno centinaia i tedofori impegnati lungo un tragitto che attraversa 23 unità regionali e sette grandi regioni, toccando bellezze naturali, siti culturali e persino le dodici principali stazioni sciistiche del Paese. L’ultimo atto in terra greca sarà la Cerimonia di consegna del 4 dicembre allo Stadio Panatenaico, luogo iconico della rinascita dei Giochi moderni.
Il viaggio in Italia: 63 giorni per raccontare un Paese intero
Il 6 dicembre, da Roma, comincerà il lungo viaggio italiano della Fiamma. Sarà un percorso imponente: 12.000 chilometri, 60 tappe ufficiali, 110 province e oltre 300 comuni attraversati. Un cammino che porterà la Torcia dalle Alpi al mare, dai centri storici alle montagne, dalle città più grandi ai borghi più piccoli, in un racconto collettivo dell’Italia e delle sue comunità.
Ogni tappa sarà animata grazie alle iniziative dei Presenting Partner Coca-Cola ed Eni, che accompagneranno il pubblico con attività ed eventi pensati per valorizzare l’esperienza del passaggio della Fiamma.
Il viaggio si concluderà il 6 febbraio 2026, quando la Fiamma Olimpica entrerà allo Stadio di San Siro per accendere il braciere della Cerimonia di Apertura dei Giochi. Sarà il momento culminante di un percorso che, iniziato a Olimpia, avrà attraversato due Paesi, migliaia di chilometri e milioni di emozioni.
La Cerimonia di Olimpia non è soltanto il punto di partenza di una staffetta. È un gesto che accende simbolicamente un’intera visione: quella di un’Italia unita dallo sport, pronta a raccontarsi al mondo con la sua storia, la sua bellezza e la sua energia.
La Fiamma ora è accesa. Il viaggio è iniziato. Le emozioni, le più grandi, devono ancora arrivare.