SONDRIO – Il dibattito sul possibile passaggio di Colico dalla provincia di Lecco a quella di Sondrio continua a suscitare riflessioni e divisioni. In questa lettera del nostro lettore, Silvano Marini si invita a un confronto più ampio e strutturato, proponendo un convegno che metta in luce opportunità e criticità di una scelta destinata a segnare il futuro del territorio.
“Sulla paventata “secessione” del Comune di Colico dalla provincia di Lecco per quella di Sondrio andrebbero fatte alcune riflessioni, la programmazione di un convegno sul punto sarebbe proficua e contribuirebbe ad evidenziare quali vantaggi o svantaggi deriverebbero ai cittadini di Colico sotto ogni aspetto: socio-economico, identitario ed anche geopolitico (amministrativo).
I rappresentanti delle istituzioni locali della provincia di Sondrio dovrebbero farsi promotori del Convegno, perché lasciare che il focus secessionista venga dibattuto solo dai comitati pro e contro il cambio di Provincia significherebbe defraudare una progettualità che sappia cogliere (e accogliere) le nuove opportunità di crescita del distretto che dal Bitto arriva al Lago di Como.
La celebrazione del metaforico matrimonio manzoniano (“questo matrimonio non s’ha da fare né domani né mai…”) fra l’Agone del lago e il Bitto di Morbegno dovrebbe essere inserito nell’agenda di ogni amministratore locale dal momento che l’obbiettivo è raggiungibile e avvantaggia tutti, più la Valtellina che Colico.
A Colico il risultato dell’eventuale referendum sarebbe noto prima che la lungaggine procedurale per indirlo verrà calendarizzata: Colico con Sondrio (si/no).
Di fatto il prossimo anno termina il mandato dell’amministrazione, il consiglio comunale è diviso, la maggioranza si è schierata con il “BittAgone”, l’opposizione no! I supporter delle due fazioni politiche con il voto amministrativo decideranno .
In conclusione, anche se il confine amministrativo di Colico non impedisce, di fatto, di fare Marketing territoriale in sinergia con i comuni limitrofi valtellinesi, il risultato sarà sempre inferiore rispetto al valore aggiunto riferito alla reciproca dote che il matrimonio manzoniano apporterebbe al territorio, se venisse celebrato”.
Silvano Marini
Sondrio