SONDRIO – “La presenza di lupi ed orsi in Lombardia è in costante aumento esponenziale ogni anno e ormai queste specie sono ovunque: non solo nelle zone montane e rurali, ma anche in città e nella Pianura Padana. Un fenomeno che comporta un rischio crescente per l’uomo e per le sue attività: anche se finora non si sono verificati incidenti gravi, il pericolo per la sicurezza delle persone non può essere escluso”. Lo sottolinea il Presidente della Commissione Montagna Giacomo Zamperini (FdI) che oggi ha presieduto l’incontro in cui è stato presentato il Rapporto Grandi Carnivori in Regione Lombardia alla presenza dell’Assessore al Territorio e Sistemi verdi Gianluca Comazzi, della competente Direzione Regionale, di alcuni esponenti di Ersaf (Ente regionale servizi agricoltura e foreste Lombardia) e del Colonnello Alberto Ricci, referente per il Comando Regione Carabinieri Forestale Lombardia in materia di ‘grandi carnivori’, che insieme compongono la ‘task force’ creata per monitorare e tutelare questi animali e supportare allo stesso tempo allevatori, apicoltori e agricoltori, ovvero coloro che prevalentemente subiscono danni da questi predatori.
Il monitoraggio conferma una presenza in crescita dei lupi in Lombardia con 24 branchi e 4 coppie accertati e ulteriori 4 branchi e 1 coppia da accertare: 25 sono esclusivamente in territorio lombardo e 8 condivisi con le regioni italiane confinanti e con la Svizzera. Altri dodici lupi sono stati trovati morti, la maggior parte a causa di incidenti stradali.
I dati raccolti relativamente all’orso bruno hanno rilevato 78 tracce contro le 70 del 2023, principalmente nelle province di Sondrio e Brescia; nel 2024 sono stati individuati otto esemplari maschi di passaggio in regione. Nel 2024 non sono stati confermati avvistamenti di femmine con cuccioli in Lombardia, anche se una femmina con cucciolo è stata osservata sul versante trentino. Si stima che circa 8-13 orsi abbiano frequentato il territorio lombardo nel 2024, contro i 6-7 stimati nel 2023. Non sono stati segnalati orsi problematici. Per la lince sono stati registrati 3 segni di presenza, mentre non sono stati rilevati segni dello sciacallo dorato, presente negli anni precedenti.
Allevatori e agricoltori hanno denunciato 123 danni provocati dai ‘grandi carnivori’ (di cui 110 da lupi e 13 da orsi), chiedendo alla Regione 77.780 euro di indennizzi. Le province di Brescia, Bergamo, Como e Sondrio sono state le più colpite. Le sei Unità di intervento di prevenzione dei danni da lupo, create nell’ambito del progetto “Life WolfAlps Eu” coordinate da Ersaf, hanno effettuato 62 interventi a supporto degli allevatori prestando 19 kit, composti principalmente da recinti elettrificati per contrastare gli attacchi sul bestiame di questi animali.
“Da quest’anno, oltre alle preziose Unità Cinofile che si attivano soprattutto nei casi di avvelenamento di questi predatori, possiamo contare sul supporto di una squadra di 12 carabinieri forestali istruttori di tiro formati per intervenire e fare allontanare gli animali più ‘confidenti’ attraverso l’uso di dissuasori con proiettili di gomma”, ha spiegato il Colonnello Alberto Ricci, Comandante del Gruppo Carabinieri Forestale di Mantova e Referente per il Comando Regione Carabinieri Forestale Lombardia.
Entro il prossimo gennaio verrà recepita anche in Italia la recente Direttiva Europea che prevede il declassamento dello status di protezione del lupo, e “ciò consentirà di avviare finalmente un piano di gestione e contenimento anche nella nostra Regione” ha sottolineato il Presidente Zamperini. I dati del report sono raccolti tramite foto e video trappole, impronte, segnalazioni e rilevazioni, ma “sono senz’altro dati sottostimati, per via del metodo di rilevazione ancora troppo rudimentale”, prosegue il Presidente della Commissione Territori Montani.
L’Assessore Comazzi, nell’illustrare i dati aggiornati al 2024, ha evidenziato “che la convivenza tra l’uomo e questi animali è possibile e che è necessario mettere in campo tutti gli strumenti utili per gestirla con equilibrio”.
La ‘task force’ sta lavorando per la messa a terra di nuovi progetti che verranno discussi nel prossimo tavolo che si riunirà dopo la pausa estiva: una nuova App per il monitoraggio dei ‘grandi carnivori’ che fornisca dati più certi grazie al coordinamento di tutti gli attori coinvolti e l’ipotesi di utilizzare radiocollari per un monitoraggio più puntuale degli esemplari individuati.