Sondrio

Pronto Soccorso della Valtellina ai vertici lombardi per efficienza

In media 42 minuti di attesa, meno di tre ore per la chiusura del caso: numeri da primato.

Il Direttore: ""Il nostro obiettivo è continuare su questa strada, implementando nuove tecnologie, rafforzando i percorsi specialistici e potenziando le risorse umane"".

Lorenzo Colombo – 17 Maggio 2025 06:59

Sondrio, Centro Valtellina, Sanità

Raniero Spaterna
Il Direttore Raniero Spaterna

SONDRIO – Un’efficienza che sorprende e una qualità dell’assistenza che fa scuola. I Pronto soccorso dell’ASST Valtellina e Alto Lario si piazzano ai vertici regionali per prestazioni e capacità di risposta. Dai dati emerge un quadro che va oltre le aspettative, con numeri che testimoniano un’organizzazione solida e un sistema sanitario territoriale in grado di affrontare anche le complessità di un’area come quella della provincia di Sondrio.

Nei primi 130 giorni del 2025, i DEA di Sondrio e Sondalo, il Pronto soccorso di Chiavenna e i Punti di primo intervento di Morbegno e Livigno hanno gestito quasi 28mila accessi, ovvero più di 200 pazienti al giorno. Il tempo medio di attesa tra la presa in carico e la visita si attesta a 42 minuti, mentre la chiusura della pratica – dalla visita all’eventuale dimissione, ricovero o trasferimento – avviene generalmente in meno di tre ore.

Risultati che non arrivano per caso. La svolta parte dal nuovo sistema di triage regionale, adottato dalla Lombardia nel 2023, che classifica i pazienti con codici numerici da 1 a 5 e colori dal rosso (emergenza assoluta) al bianco (non urgenza). I tempi medi di attesa tra triage e visita sono più che competitivi: 23 minuti per i codici arancioni, 40 per gli azzurri, 45 per i verdi e 49 per i bianchi. Dalla visita alla chiusura della pratica, si resta in media sotto le due ore per i casi meno gravi, mentre i codici rossi richiedono circa 3 ore e 24 minuti.

Un altro indicatore chiave è il tempo di “sbarellamento”, ovvero il trasferimento del paziente dal mezzo di soccorso al Pronto soccorso. Qui, gli ospedali della provincia di Sondrio mostrano una gestione tanto rapida da permettere agli operatori del 118 di tornare in servizio in tempi record, a beneficio dell’intero sistema di emergenza-urgenza.

Dietro questi numeri ci sono professionalità e organizzazione. “Il Pronto soccorso rappresenta uno dei pilastri fondamentali dell’assistenza sanitaria, un luogo in cui ogni giorno migliaia di persone ricevono cure tempestive e professionali – spiega il direttore Raniero Spaterna – Nel nostro Pronto Soccorso, l’obiettivo è sempre stato chiaro: garantire un’assistenza rapida, efficiente e di qualità, riducendo al minimo i tempi di attesa e migliorando costantemente l’organizzazione”.

A rendere ancora più efficace l’intervento, contribuisce l’attivazione di percorsi mirati per alcune specialità – Otorinolaringoiatria, Oculistica, Ginecologia, Ortopedia e Odontoiatria – che permettono agli specialisti di intervenire già in fase di triage, abbattendo le attese per i pazienti. Gli infermieri, inoltre, sono coinvolti in maniera diretta fin dall’ingresso del paziente, con percorsi specifici dedicati alla gestione del dolore, alla sepsi e al dolore toracico.

Non manca, tra le innovazioni, un ambulatorio dedicato ai codici minori, attivo tra le 9 e le 17, pensato per gestire separatamente i casi a bassa criticità.

“Negli ultimi anni, il ruolo del Pronto Soccorso è profondamente cambiato – prosegue Spaterna –: non è più solo un punto di accettazione, ma un vero e proprio luogo di diagnosi e cura critica, in cui i pazienti vengono stabilizzati, curati e monitorati prima di essere dimessi o trasferiti nei reparti di degenza”.

Lo sguardo è già rivolto al futuro, con progetti concreti come l’Osservazione Breve Intensiva (OBI), che consentirà di monitorare pazienti fino a 48 ore, e il nuovo Reparto di Medicina di Emergenza, pensato per ridurre i tempi di ricovero e ottimizzare le risorse.

“Il nostro obiettivo – conclude il direttore – è continuare su questa strada, implementando nuove tecnologie, rafforzando i percorsi specialistici e potenziando le risorse umane, affinché il Pronto Soccorso possa rispondere sempre meglio alle esigenze della cittadinanza”.