SONDRIO – “Oggi Facebook ha rimesso in evidenza alcuni frame del periodo più brutto dove abbiamo fatto il nostro servizio. Non serve rivangare, polemizzare, discutere con i no vaccini ecc ecc. Il punto è che certi ricordi non svaniscono, chiaramente rimangono impressi nelle memorie di chi era presente, ha vissuto, ha pianto, ha avuto paura”. Iniziano così le prime righe di un post che Valtellina Soccorso ha voluto consegnare ai social per non dimenticare gli attimi sconvolgenti e di paura che l’Italia intera, e poi il mondo, si sono ritrovati a vivere nel 2020.
Esattamente quattro anni fa, il 18 marzo 2020, un lungo convoglio di camion carichi di bare ha attraversato una Bergamo immersa in un silenzio assordante. Eravamo in piena pandemia, erano i tempi del Covid, e queste immagini sono rimaste impresse nella memoria di tutti, impossibili da cancellare. E proprio quegli istanti sono diventati simbolo, tanto che il 18 marzo è stato scelto come Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia di coronavirus.
Un’emergenza durata mesi, che Valtellina Soccorso, in prima linea, rammenta così: “Ognuno quel periodo lo ricorda e la vive in silenzio sorridendo per le poche gioie vissute, interventi andati a buon fine, ma anche i tantissimi momenti di sconforto e paura… compresa tanta consapevole pazzia mischiata al senso del dovere…”
Allegati al posto anche alcuni scatti riferiti a quel “periodo nero – come riferiscono i volontari – ma che hanno mostrato una solidarietà e un conforto a noi soccorritori da parte della gente comune che non ha valore…”.
Un ultimo monito, alla fine del messaggio, a non dimenticare: “Non dimentichiamo per rispetto e per mantenere vivo il ricordo di chi non ce l’ha fatta. Non dimentichiamo perché in ogni soccorritore ha aperto una parte di cuore che forse non pensava nemmeno di avere. Non dimentichiamo perché è il ricordo che ci dà stimoli per mai mollare. Sperando che ciò sia scritto solo sui libri di storia e mai nessuno lo possa rivivere”.