SONDRIO – Arriva in Valtellina FAST Heroes, la campagna didattica internazionale rivolta ai bambini delle scuole primarie che ha come obiettivo quello di insegnare loro, attraverso attività ludiche e video, a riconoscere i principali sintomi dell’ictus e a chiamare tempestivamente i soccorsi, trasformandosi così in supereroi che salvano i nonni dall’ictus cerebrale.
Sostenuto dalla World Stroke Organization (Organizzazione Mondiale dell’Ictus) e reso possibile grazie al supporto di Angels Initiative (un’organizzazione internazionale volta al miglioramento dell’assistenza sanitaria, in particolare nel campo dell’ictus) il progetto è promosso in Italia da A.L.I.Ce. Italia Odv, l’Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale e ha visto il coinvolgimento di quasi 6.000 scuole italiane, oltre 12.000 classi e circa 300.000 alunni. La scelta di promuoverlo in Valtellina è sostenuta dall’impegno comune di Ospedale Niguarda e ASST Valtellina e Alto Lario per la realizzazione di concrete iniziative di legacy sanitaria olimpica sul territorio.
Il progetto comprende una vasta gamma di attività e si articola su differenti piani di formazione rivolgendosi a insegnanti, famiglie e bambini/e. I materiali proposti sono ovviamente adatti all’età dei bambini delle scuole primarie e le varie attività, distribuite nell’arco di cinque settimane, insegneranno loro quali siano tre dei sintomi più comuni dell’ictus e, soprattutto, a chiamare subito il 112.
Il protagonista del progetto, che si basa sul legame speciale tra nonni e nipotini, è Matteo, un bambino che si trasforma in un eroe FAST e impara a combattere il “Trombo malefico” per salvare la vita a Nonno Franco.
“Siamo felici di lanciare l’iniziativa in provincia di Sondrio, promossa con l’Ospedale Niguarda nel quadro della legacy sanitaria olimpica – sottolinea il direttore generale dell’Asst Valtellina e Alto Lario Ida Ramponi -. Per i bambini, le famiglie e in generale per il territorio si tratta di un’opportunità importante per accrescere la consapevolezza rispetto alla salute e, nello specifico, all’ictus. Sono certa che i bambini accoglieranno con entusiasmo questa proposta didattica e riusciranno a coinvolgere i loro familiari: quante più persone saranno in grado di riconoscere i sintomi dell’ictus, tanto più il sistema sanitario potrà intervenire in maniera efficace per prevenire le peggiori conseguenze”.
“L’ictus cerebrale è una delle principali cause di morte e disabilità grave nel mondo occidentale – dichiara il Prof. Elio Agostoni, responsabile Progetto Niguarda Valtellina per le Neuroscienze – e nel nostro Paese, ogni anno, si registrano circa 120.000 nuovi casi e vivono circa 1 milione di persone con esiti invalidanti di ictus cerebrale. Nella Regione Lombardia il numero dei ricoveri per ictus è circa 19mila per anno. Nonostante il forte impatto epidemiologico che qualifica l’ictus come un vero problema di salute pubblica, la consapevolezza dei sintomi e della necessità di un intervento immediato è ancora insufficiente. Il tempo è un fattore critico: riconoscere i segnali precoci e agire tempestivamente può fare la differenza tra il recupero e danni neurologici permanenti”.
La dott.ssa Giuditta Giussani, responsabile della Stroke Unit dell’ASST Valtellina e Alto Lario afferma che: “La situazione epidemiologica della Valtellina vede una incidenza di ictus pari a 2-3 casi per 1000 abitanti per anno con un totale atteso di 450 casi per anno. Il numero di ricoveri per ictus in Neurologia e Stroke Unit dell’ASST Valtellina e Alto Lario nell’anno 2024 è stato di 250. Questi dati confermano l’esigenza di sensibilizzare fasce sempre più ampie di popolazione sul riconoscimento precoce dei sintomi dell’ictus cerebrale, con la finalità di combattere il problema del ritardo evitabile nelle cure”.
“L’acronimo FAST che in inglese vuol dire veloce – dichiara la Dott.ssa Giussani, neurologa presso l’Asst Valtellina – sottolinea l’importanza del fattore tempo e ci aiuta a ricordare i principali sintomi dell’ictus cerebrale. L’ictus è una patologia tempo dipendente: i risultati positivi che possono essere ottenuti grazie alle terapie disponibili (trombolisi e trombectomia meccanica) sono strettamente legati alla precocità con cui si interviene”.
“L’età media delle persone colpite da ictus cerebrale è di 70 anni – ricorda la Dottoressa Mara Cochetti, referente nazionale del progetto FAST Heroes – e, secondo i dati sociodemografici, fino al 50% di loro sono nonni che si prendono cura dei nipoti almeno un paio di volte alla settimana. Da qui è nata l’idea: e se fossero proprio i nipoti il veicolo attraverso il quale informare ed educare i nonni e i parenti? Punto di forza del progetto è proprio la capacità di insegnare ai bambini i principali sintomi dell’ictus e, allo stesso tempo, il numero da chiamare in caso di ictus in corso. Il tutto attraverso i racconti degli eroi FAST, ciascuno alle prese con il “Trombo malefico” e con uno specifico sintomo che intacca le sue speciali capacità. Nonno Franco, ad esempio, è un campione in fatto di smorfie ma, quando è stato colpito dal Trombo, ha momentaneamente perso la capacità di muovere un lato del viso. A salvarlo è il piccolo nipote, Matteo, che, come un vero supereroe, ha chiamato i soccorsi correttamente in tempi rapidi”.
Tutti i dettagli su come aderire alla campagna Fast Heroes sono disponibili sul sito http://fastheroes.com. Possono iscriversi scuole, insegnanti, classi oppure anche singoli bambini con la supervisione dei genitori. Una volta registrati, all’interno dell’area riservata sarà possibile trovare tutti i materiali didattici ed entrare a far parte della community di Fast Heroes. Dirigenti scolastici e insegnanti possono chiedere ulteriori info scrivendo a fastheroes@aimcommunication.eu. Per info su A.L.I.Ce Italia www.aliceitalia.org.