Sondrio

Sciopero nazionale precari della giustizia: presidio anche a Sondrio

A Sondrio volantinaggio dalle 9 alle 10.30 per sensibilizzare cittadini e istituzioni.

Martedì 16 settembre la mobilitazione indetta da Fp Cgil coinvolgerà oltre 12mila lavoratrici e lavoratori assunti con i fondi Pnrr.

Redazione VN – 15 Settembre 2025 13:55

Sondrio, Centro Valtellina, Attualità

Tribunale Sondrio
Tribunale di Sondrio (foto di Google Maps)

SONDRIO – Anche il Tribunale di Sondrio sarà teatro di mobilitazione domani, martedì 16 settembre, nell’ambito dello sciopero nazionale dei precari della giustizia indetto dalla Fp Cgil. In Valtellina l’iniziativa si concretizzerà con un volantinaggio dalle 9 alle 10.30 davanti al Palazzo di Giustizia, per informare cittadini e istituzioni sulle criticità del settore.

Lo sciopero riguarda circa 12.000 lavoratrici e lavoratori assunti con i fondi del Pnrr per rafforzare gli uffici giudiziari: dagli operatori degli uffici per il processo agli addetti ai data entry, fino ai funzionari tecnici. Ad oggi solo 3.000 hanno la garanzia di una stabilizzazione, altri 3.000 attendono risorse promesse nella legge di bilancio, mentre ben 6.000 rischiano di perdere il posto alla scadenza dei contratti, fissata per il 30 giugno 2026.

“Si tratta di una prospettiva che significherebbe perdita di reddito per migliaia di famiglie e un colpo durissimo al sistema giustizia, già segnato da carenze croniche di personale – ha sottolineato Dino Pusceddu, segretario Fp Cgil Lombardia –. La stabilizzazione non è un favore, ma una scelta di equità e una condizione strutturale per garantire ai cittadini un servizio efficiente e accessibile”.

La mobilitazione proseguirà anche in altre città lombarde con presìdi davanti ai Tribunali di Brescia, Cremona, Milano, Monza e Busto Arsizio. Al termine della giornata una nota con le rivendicazioni sindacali sarà consegnata ai Prefetti per essere trasmessa al Governo.

“La giustizia – conclude Pusceddu – non può funzionare senza lavoro stabile e dignitoso. Le istituzioni locali non possono rimanere in silenzio di fronte al rischio concreto di vedere peggiorare il servizio offerto ai cittadini”.