SONDRIO – Con un contributo di 500.000 euro proveniente dai fondi AQST, la Provincia di Sondrio sostiene il restauro di sei beni culturali ecclesiastici grazie alla collaborazione con la Diocesi di Como.
Questa iniziativa rientra in un progetto più ampio di valorizzazione del patrimonio religioso e culturale della provincia, frutto di un accordo tra Provincia e Diocesi volto a rafforzare il ruolo sociale, educativo e comunitario delle parrocchie e del volontariato locale.
Le chiese interessate dagli interventi: San Provino a Dazio – restauro tetto e facciate; Santa Cristina a Ponte in Valtellina – risanamento conservativo del tetto; San Fedele a Mello – restauro facciate; Santi Rocco e Bernardo a Campedello (Chiavenna) – restauro tetto; San Martino a Cosio Valtellino – restauro tetto e Sant’Antonio a Scianno (Pedenosso) – restauro tetto e facciata.
Questi edifici non sono solo luoghi di culto: sono simboli identitari, custodi di storia, arte e tradizioni popolari. Valori da tramandare alle future generazioni.
“Sostenere la conservazione di questi beni significa riconoscere il valore culturale, sociale e paesaggistico che rappresentano per l’intera collettività. La Provincia è al fianco delle parrocchie per tutelare e tramandare questo patrimonio”, così il presidente della Provincia Davide Menegola.
Don Andrea Straffi, direttore dell’Ufficio Arte Sacra della Diocesi di Como: “Non esiste comunità, per quanto piccola, che non conservi un monumento carico di storia e arte. Sentiamo la responsabilità di proteggere questo patrimonio, frutto del sacrificio della gente”.
Infine Omar Iacomella, consigliere delegato alla Cultura: “Siamo estremamente soddisfatti di questa nuova collaborazione che vuole rafforzarsi negli anni per la tutela e conservazione dell’immenso patrimonio artistico che le chiese di Valtellina e Valchiavenna conservano. La volontà è quella di riunire le comunità anche al di sotto dei propri campanili, rendendoli orgogliosi e consapevoli del proprio patrimonio culturale, sociale e artistico. Questo finanziamento è rivolto anche alle più piccole comunità, che spesso faticano ad ottenere risorse specifiche. In questo modo siamo riusciti a garantire la conservazione di ben 6 chiese su tutto il territorio”.