SONDRIO – È stato presentato a Sondrio il nuovo capitolo di ProPositivi, progetto di welfare comunitario che punta i riflettori su uno dei temi più urgenti e meno visibili del momento: la povertà alimentare. L’iniziativa coinvolge l’intera provincia e nasce con un obiettivo preciso: comprendere meglio le condizioni delle famiglie in difficoltà e mappare le risposte che il territorio è in grado di offrire.
Promosso dalla Fondazione Pro Valtellina, il progetto è sostenuto economicamente da Fondazione Cariplo, Fondazione Peppino Vismara e dal Fondo di Beneficenza di Intesa Sanpaolo. A coordinarne le attività è Sol.Co Sondrio, con la collaborazione del gruppo di ricerca di Codici, composto da Massimo Conte, Lucia Coradi e Jacopo Zappa.
L’indagine si svilupperà per tappe a partire dall’autunno: nei prossimi mesi è previsto il reclutamento e la formazione dei volontari, con una particolare attenzione a coloro che hanno già partecipato a esperienze analoghe. La raccolta dei questionari si svolgerà tra novembre e dicembre. In parallelo, saranno organizzati laboratori con gli enti che si occupano della distribuzione alimentare e con i principali donatori, per analizzare dinamiche, aspettative e criticità. Gli utenti finali — coloro che ricevono pacchi alimentari o si rivolgono agli empori solidali — saranno intervistati negli ultimi mesi dell’anno. Gennaio 2026 sarà dedicato all’analisi dei dati raccolti, in vista della pubblicazione del rapporto ufficiale.
“ProPositivi non è solo un progetto: è un invito all’impegno collettivo, alla costruzione di risposte nuove e condivise, alla promozione di una cultura della solidarietà che valorizzi le reti locali e le energie positive già presenti nel nostro tessuto sociale – ha dichiarato Christian Cabello, consigliere della Fondazione Pro Valtellina. E ha aggiunto – Il focus sulla povertà alimentare in provincia di Sondrio tocca una delle dimensioni più dolorose e, spesso, più silenziose della marginalità: l’impossibilità di accedere a un’alimentazione adeguata, sicura, sufficiente”.
Il fenomeno, già rilevato nel territorio valtellinese, riguarda famiglie con bambini e anziani soli. Sebbene nel tempo siano state attivate numerose iniziative — come l’apertura degli empori di Sondrio e Morbegno e la distribuzione di viveri da parte di realtà come Caritas e Croce Rossa — restano ancora troppe le situazioni sommerse. Una delle domande chiave dell’indagine sarà infatti: perché alcune persone in stato di bisogno non si rivolgono ai servizi esistenti?
Il direttore del Consorzio Sol.Co, Massimo Bevilacqua, ha sottolineato: “La ricerca ci fornisce un’importante occasione per misurare il bisogno, anche di chi non chiede aiuto, ed è uno strumento per conoscersi tra realtà che si occupano di aiuti alimentari, utile anche per lo scambio di buone pratiche per costruire modelli di intervento più integrati allargati all’intera valle”.
Lo studio prevede un approccio misto: analisi quantitativa per misurare l’incidenza del fenomeno e approfondimenti qualitativi per dare voce alle singole storie. L’intento è chiaro: delineare lo status quo, evidenziare le conseguenze sulla vita delle persone coinvolte e fornire strumenti utili per una risposta coordinata e duratura.
Chi desidera contribuire alla raccolta dei questionari può candidarsi come volontario scrivendo al Centro di Servizio per il Volontariato di Monza Lecco Sondrio, all’indirizzo mail: sondrio@csvlombardia.it.