Sondrio

Via libera alla Legge Montagna: 200 milioni l’anno per sanità e istruzione nelle terre alte

Il Senato approva definitivamente il ddl: misure contro lo spopolamento, incentivi alle professioni montane e nuove regole per turismo e grandi carnivori.

Dopo un iter parlamentare durato oltre un anno e mezzo, arriva il riconoscimento ufficiale delle zone montane come aree strategiche per il Paese.

Redazione VN – 11 Settembre 2025 13:13

Sondrio, Centro Valtellina, Politica

Valtellina
(PX)

SONDRIO – Un passaggio definito da molti come “storico” per le terre alte: il Senato ha approvato in via definitiva il disegno di legge per il riconoscimento e la promozione delle zone montane, con l’obiettivo di contrastare lo spopolamento e sostenere lo sviluppo economico e sociale dei territori.

La legge mette sul piatto 200 milioni di euro all’anno per il triennio 2025-2027, fondi già previsti dalla legge di bilancio del 2021 ma ora riallocati in modo mirato. Una delle principali novità è infatti la concentrazione delle risorse sui soli enti locali effettivamente montani, che potranno utilizzarle in via prioritaria per sanità e istruzione, servizi essenziali spesso messi in difficoltà dalle caratteristiche geografiche e demografiche di questi territori.

Il ddl introduce anche una serie di misure innovative: incentivi alle professioni montane, azioni per recuperare terreni e immobili abbandonati, sostegno alla nuova Strategia triennale per la montagna e regole per garantire la sicurezza degli escursionisti, liberando amministratori e proprietari terrieri da responsabilità in caso di incidenti. Sul fronte ambientale, la legge stabilisce norme specifiche per la gestione dei grandi carnivori, con la definizione annuale di un tasso di prelievi e la possibilità di abbattimenti regionali del lupo per mantenere l’equilibrio degli habitat naturali.

Le reazioni al voto sono state positive e trasversali. La senatrice della Lega Nicoletta Spelgatti ha parlato di “un passo storico verso il riconoscimento del valore strategico delle nostre terre alte”. Per il deputato dell’Union valdôtaine Franco Manes, il provvedimento è il frutto di “un lavoro sinergico con l’amministrazione regionale” che valorizza le istanze dei territori montani. L’assessore regionale Luciano Caveri, portavoce della materia alla Conferenza delle Regioni, ha sottolineato i miglioramenti introdotti rispetto alla legislazione precedente, pur ammettendo che le risorse restano “ancora insufficienti”.

Soddisfazione anche da Forza Italia, con Emily Rini che definisce il provvedimento “atteso da anni” e capace di riconoscere finalmente alla montagna “un ruolo centrale nello sviluppo del Paese”.

Con l’entrata in vigore della legge, le comunità montane italiane potranno dunque contare su strumenti concreti per rafforzare i servizi, incentivare la permanenza delle famiglie e sostenere le imprese locali, in un percorso che punta a invertire la rotta dello spopolamento e rilanciare le terre alte come risorsa strategica per l’Italia.