Tirano

Tirano: Guardia di Finanza, sanzioni e denunce dopo i controlli allo street food di agosto

Due lavoratori extracomunitari scoperti in nero a Tirano, uno irregolare sul territorio. Maxi-sanzioni e denunce per i responsabili.

Redazione VN – 7 Ottobre 2025 08:38

Tirano, Alta Valtellina, Cronaca

GDF Sondrio

TIRANO – I finanzieri del Comando Provinciale di Sondrio hanno concluso una serie di controlli sul rispetto delle norme in materia di lavoro e legislazione sociale durante la manifestazione “Hop Hop Street Food”, svoltasi a Tirano alla fine di agosto.

Nel corso delle verifiche, il personale della Compagnia di Tirano ha accertato che due lavoratori extracomunitari erano stati impiegati “in nero”. Uno di loro è risultato inoltre privo di regolare permesso di soggiorno: per questo motivo è stato fotosegnalato e avviato all’Ufficio Immigrazione della Questura di Milano per la regolarizzazione della sua posizione.

GDF Sondrio 2025

Le successive ispezioni, condotte con il supporto dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Sondrio, hanno rivelato ulteriori irregolarità. La ditta titolare dello stand, oltre ad aver impiegato manodopera non dichiarata, si serviva di personale fornito da una società cooperativa sprovvista dell’autorizzazione necessaria alla somministrazione di lavoratori.

Al termine delle attività ispettive, il legale rappresentante della cooperativa è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per somministrazione illecita di manodopera, mentre il titolare della ditta individuale è stato denunciato per l’assunzione di lavoratori stranieri privi di permesso di soggiorno e per utilizzo illecito di manodopera.

Per quest’ultima condotta, la normativa prevede l’applicazione delle cosiddette maxi-sanzioni, che possono arrivare fino a 11.700 euro per ogni lavoratore irregolare in possesso di permesso di soggiorno, e a oltre 14.000 euro per ciascun lavoratore “clandestino”.

L’operazione, spiegano dal Comando Provinciale, “testimonia come la Guardia di Finanza sia sempre a tutela dei lavoratori onesti, contrastando il fenomeno del lavoro nero che, sottraendo risorse all’Erario, mina gli interessi dei lavoratori — spesso sottopagati —, pregiudica gli equilibri economici e finanziari del territorio e compromette la leale e sana competizione tra le imprese che invece operano nella legalità”.