VALFURVA – Un evento storico per la Valfurva e il mondo dell’alpinismo: Marco Confortola, salendo sulla vetta del Gasherbrum I (8.080 metri) sull’Himalaya, in Pakistan, è riuscito a conquistare l’ultimo dei 14 Ottomila che gli mancavano. Un’impresa leggendaria, riuscita a meno di 50 persone al mondo.
Il “Cacciatore di 8000”, così è soprannominato, ha completato la scalata senza ossigeno supplementare. Originario della Valfurva, tecnico elisoccorso base Caiolo, guida alpina, maestro di sci e istruttore nazionale di alpinismo, ha voluto portare con sé in vetta, raggiunta alle 10:44 (ora locale) affiancato dagli sherpa Pasang Ngima e Lakpa Tashi, le bandiere della Lombardia e delle Olimpiadi, oltre al gagliardetto del CAI Valfurva.
“Un gesto che racconta tutto il suo amore per il nostro territorio, la sua Valtellina e il Parco nazionale dello Stelvio – ci ha tenuto a sottolineare Attilio Fontana, presidente di Regione Lombardia -. Marco Confortola è nell’Olimpo dell’alpinismo. Con questa impresa completa la leggendaria Corona dei 14 Ottomila, le scalata delle cime più alte della Terra. Un traguardo conquistato da Marco con caparbietà, forza e, come mi dice sempre: “Quel rispetto che la montagna ti dà sempre, se tu sei il primo a darlo”. È una festa per la Lombardia, per la Valtellina e per tutti coloro che amano la montagna. Ti aspetto a Palazzo Lombardia appena ti sarà possibile”.
Il plauso è arrivato anche dal Parco Nazionale dello Stelvio: “Congratulazioni a Marco Confortola per aver raggiunto la vetta del Gasherbrum I (8.080 m), senza l’uso di ossigeno supplementare. Un percorso che unisce esperienza e rispetto del territorio. Marco, originario della Valfurva, nel cuore del Parco Nazionale dello Stelvio, è da sempre un ambasciatore appassionato del nostro territorio. Attraverso la sua attività, testimonia un rapporto profondo con la montagna e i suoi valori”.
Anche il CNSAS Lombardo – Corpo nazionale Soccorso alpino e speleologico si è congratulato con Marco per questa eccellente impresa: “Abbiamo l’onore di avere tra i nostri soccorritori diversi alpinisti di alto livello e atleti che hanno raggiunto traguardi ragguardevoli: le loro competenze, messe al servizio della collettività, contribuiscono a innalzare sempre di più il livello tecnico, la capacità di gestione del rischio e lo spirito di squadra che caratterizzano il Soccorso alpino e speleologico lombardo”.