BORMIO – Il conto alla rovescia è iniziato: tra cento giorni esatti, Bormio tornerà a vestire i panni della grande protagonista dello sport invernale. Sulla mitica pista Stelvio, una delle più spettacolari e difficili del mondo, si daranno appuntamento i campioni dello sci alpino, pronti a regalare al pubblico un nuovo capitolo di emozioni e sfide mozzafiato.
Ogni metro di questo tracciato leggendario racconta storie di coraggio e velocità, di vittorie conquistate e di imprese entrate nella memoria collettiva dello sci mondiale. Da più di trent’anni, la Stelvio è sinonimo di eccellenza tecnica e spettacolo puro, un banco di prova dove solo i migliori riescono a imporsi.
Ma quest’anno, a rendere l’attesa ancora più speciale, c’è una novità che segna la storia dello sport invernale: sulla Stelvio farà il suo debutto olimpico lo sci alpinismo, la disciplina che più di ogni altra incarna l’anima della montagna. Nato proprio tra i pendii e i ghiacciai alpini, lo sci alpinismo unisce resistenza, tecnica e rispetto per l’ambiente, raccontando un legame profondo tra uomo e natura.
Sarà dunque la Valtellina a ospitare per la prima volta la sfida olimpica di questo sport in rapida ascesa, proiettando Bormio e il suo comprensorio nel cuore del progetto Milano Cortina 2026.
La località si prepara ad accogliere atleti, appassionati e media da tutto il mondo, in un calendario fitto di eventi sportivi e culturali che renderanno la stagione 2025-2026 un preludio perfetto alle Olimpiadi Invernali.
Le strutture ricettive, gli impianti e i servizi turistici si stanno già rinnovando per offrire un’accoglienza di livello internazionale, senza però perdere quel carattere autentico che da sempre distingue Bormio e la Valtellina. La Stelvio non è solo una pista, ma un simbolo dell’identità alpina: il luogo dove lo sport incontra la natura, dove la competizione si intreccia alla cultura della montagna e dove ogni gara diventa una festa per l’intero territorio.
Tra cento giorni, il rombo degli sci tornerà a echeggiare tra le vette dell’Alta Valtellina. E allora sì, l’emozione cresce, e la domanda è una sola: pronti a viverla insieme?