BORMIO – È tra le cime dell’Alta Valtellina, a Bormio e sul Passo dello Stelvio, che tra luglio e settembre si è giocata una delle tappe decisive per il futuro del Soccorso Alpino lombardo. Qui si sono svolte le selezioni regionali per gli Operatori di Soccorso Alpino (OSA) che aspirano a diventare Tecnici di Soccorso Alpino (TeSA), una qualifica chiave all’interno del CNSAS – Corpo nazionale Soccorso alpino e speleologico.
Venti operatori hanno superato le prove e ottenuto l’accesso al corso TeSA regionale. La formazione è stata strutturata in due moduli distinti: due giornate infrasettimanali e un fine settimana, con dieci partecipanti per ciascun gruppo. Dopo aver affrontato la prima parte del percorso dedicata all’ambiente glaciale – esercitazioni di progressione su ghiacciaio e simulazioni di recupero da crepaccio – i candidati si sono cimentati in prove sempre più complesse, mirate a consolidare le loro competenze tecniche.
Il Tecnico di Soccorso Alpino è infatti una figura centrale: è abilitato a intervenire direttamente in scenari complessi, dal recupero di infortunati alle operazioni di ricerca dispersi, fino al supporto alle missioni di elisoccorso, lavorando a stretto contatto con medici, infermieri, unità cinofile e altre strutture operative.
Il percorso di abilitazione non è per tutti: dopo l’esperienza iniziale come OSA, i soccorritori affrontano corsi regionali e nazionali che prevedono prove teoriche e pratiche su progressione in ambiente impervio, manovre tecniche, sicurezza, topografia, cartografia e GPS, oltre agli aspetti sanitari in condizioni difficili. Solo con l’esame finale si ottiene la qualifica di TeSA, ma la formazione non si ferma lì: aggiornamenti e addestramenti periodici sono obbligatori per mantenere standard di sicurezza ed efficienza sempre elevati.
Con il superamento di questa selezione, venti operatori si preparano ora a entrare in un élite del soccorso alpino, pronti a mettere la loro preparazione al servizio della comunità e della montagna.