Bormio

Studi sui pipistrelli, il Parco dello Stelvio chiede aiuto ai frequentatori

Chiesto ai fruitori del Parco di segnalare ai ricercatori la presenza dei pipistrelli.

Fondamentale conoscere l'esatta collocazione dei rifugi per proteggere i nuovi nati.

Redazione VN – 3 Giugno 2025 09:52

Bormio, Alta Valtellina, Montagna

Pipistrelli
Credit photo Salmar (Pixabay)

BORMIO – Il Parco Nazionale dello Stelvio, in collaborazione con l’Università degli Studi degli Insubria, da anni conduce studi sui chirotteri (nome scientifico dei pipistrelli), concentrandosi in particolare sugli effetti delle variazioni climatiche sulle diverse specie presenti (ce ne sono ben 23 nel Parco e nei suoi dintorni).

Con il progetto pipistrelli, il Parco tiene sotto controllo le più importanti colonie presenti sul territorio dell’area protetta durante il periodo estivo, ossia quando le femmine danno alla luce i piccoli. In questo momento delicato la protezione dei siti di rifugio è particolarmente importante per evitare danni alle popolazioni del nostro territorio.

Ed è qui che entrano in gioco i frequentatori del Parco, chiamati a segnalare la presenza dei pipistrelli e dei loro rifugi. “Se vedete uno o più pipistrelli in un edificio (una casa, un fienile, una chiesa…), nella cavità di un albero o in una grotta, fai una segnalazione! Non sempre però i pipistrelli sono visibili nei loro rifugi, per cui bisogna prestare attenzione ai loro segni di presenza come gli escrementi, chiamati guano….si depositano in mucchietti e sono piccoli, completamente neri e molto friabili. Le segnalazioni saranno validate dai ricercatori dell’Università dell’Insubria che potranno poi fare un sopralluogo per verificare le specie presenti, e aiuterai il Parco a tutelare al meglio questi incredibili animali!”.

Le segnalazioni si possono effettuare in due modi: tramite iNaturalist sul progetto “Chirotteri Parco Nazionale dello Stelvio” o con un semplice modulo scaricabile sul sito del Parco Nazionale dello Stelvio, sezione Ricerca Scientifica sulle pagine “Citizen science Chirotteri”.