Cosio Valtellino

Quando il teatro diventa voce, azione e inclusione: l’esperienza dei TIP di Cosio Valtellino

Dal Teatro dell’Oppresso alle scuole e alle istituzioni: il palco diventa spazio di libertà e cambiamento sociale.

Il 3 dicembre si è celebrata la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità: l’esperienza del gruppo TIP Teatri I Prati.

Redazione VN – 9 Dicembre 2025 09:19

Cosio Valtellino, Bassa Valtellina, Attualità

Cosio Valtellino Teatro I Prati

COSIO VALTELLINO – Il 3 dicembre, Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, non è soltanto una ricorrenza simbolica, ma un momento di riflessione profonda sul significato della piena partecipazione alla vita sociale, economica e politica delle persone con disabilità. In un’epoca segnata da nuove fragilità, barriere invisibili e dipendenze digitali, la sfida dell’inclusione si fa ancora più complessa, ma anche più urgente.

In questo scenario si inserisce con forza l’esperienza del gruppo TIP Teatri I Prati, attivo a Cosio Valtellino all’interno del Centro Servizi gestito dalla Cooperativa Sociale Grandangolo. Un progetto che non si limita a “rappresentare” la disabilità, ma che utilizza il teatro come strumento vivo di espressione, relazione e cambiamento sociale.

Cosio Valtellino Teatro I Prati

Gli spettacoli del gruppo TIP si basano sul Teatro dell’Oppresso (TdO), ideato dal regista e drammaturgo brasiliano Augusto Boal. Si tratta di un teatro “attivo”, in cui lo spettatore non resta più seduto a guardare, ma diventa “spett-attore”, parte integrante dell’azione scenica.

Le tecniche del TdO sono estremamente flessibili e inclusive: permettono anche a chi non utilizza la parola di esprimersi, di riconoscere le proprie oppressioni e di sperimentare in prima persona possibili soluzioni. È proprio qui che il teatro si trasforma in strumento concreto di partecipazione, perfettamente in linea con i valori promossi dalla Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità.

Il cuore dell’attività dei TIP è rappresentato dal Teatro Forum, una forma di teatro partecipato in cui viene messo in scena un conflitto o una situazione di oppressione. A un certo punto, il pubblico è invitato a intervenire: può fermare la scena, sostituire un attore e provare a cambiare il corso della storia. Non si cerca la “catarsi”, ma la ricerca concreta di soluzioni. Ogni intervento diventa una prova di responsabilità, di empatia, di ascolto e di relazione autentica.

Cosio Valtellino Teatro I Prati

Il caso di Vimercate: 400 persone attorno alla storia di Chicco

Un esempio emblematico di questo approccio è stata la recente trasferta al Liceo Banfi di Vimercate. Davanti a circa 400 persone, la scena ha raccontato la storia di Chicco, un diciassettenne intrappolato nell’isolamento digitale, schiacciato dalla dipendenza dal telefono e dal mondo virtuale.

Questa volta, però, il pubblico non è rimasto passivo. Decine di studenti e docenti sono saliti sul palco, assumendo i ruoli di amici, familiari, adulti di riferimento, nel tentativo di aiutare Chicco. I primi tentativi sono falliti, ma la partecipazione ostinata e collettiva ha trovato una strada: è stata la figura della nonna, supportata da un gruppo di “amici-spettatori”, a riuscire finalmente a scalfire la resistenza del ragazzo.

Un risultato che dimostra quanto il Teatro dell’Oppresso sia efficace nel lavorare sulle disabilità relazionali e sociali, sempre più diffuse tra i giovani, trasformando l’empatia in azione concreta.

L’efficacia del metodo è stata riconosciuta anche a livello istituzionale. Significativa la trasferta all’ASL di Lecco, avvenuta nel mese di settembre, che ha coinvolto operatori del servizio dipendenze e studenti. Un’esperienza che ha generato un impatto tale da superare le aspettative dello stesso ente organizzatore, confermando il valore educativo e terapeutico del progetto.

Cosio Valtellino Teatro I Prati

Lodi, 3 dicembre: il successo dello spettacolo sul mondo digitale

La Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità è stata celebrata anche a Lodi, con la 18ª replica dello spettacolo teatrale “Che pirla, sempre con il telefono in mano! Un’esplorazione da ridere e da rodere nel mondo del cellulare”, realizzato in collaborazione con l’ufficio scolastico territoriale.

Con ironia e profondità, lo spettacolo ha messo in luce l’uso e l’abuso del cellulare e delle relazioni virtuali, invitando a riflettere sulla necessità di liberarsi da questa nuova forma di schiavitù per ritrovare una libertà più autentica. Anche qui, come a Vimercate, gli studenti delle scuole superiori hanno partecipato attivamente al forum, salendo sul palco per cercare di aiutare Chicco, prigioniero di internet e dei videogiochi.

Tra le testimonianze più significative, la riflessione di Daniela Cipolla, che ha colto il senso profondo di questa esperienza: “Questo momento di Teatro Forum ha messo in luce l’importanza cruciale dell’ascolto, della comprensione, dell’empatia e dell’accettazione per come si è. Un bisogno profondo di “sentirsi” in tutto ciò che comporta il contatto umano e la condivisione reale. Un grande plauso va al gruppo teatrale de “I Prati” per la loro bravura, ironia e l’impegno profuso. Hanno saputo trasmettere il valore di rimettere la persona al centro nella sua unicità e diversità, insieme al lavoro degli educatori e dei volontari. Riappropriamoci di ciò che ci rende umani, perché, citando Charles Evans Hughes: “Quando perdiamo il diritto di essere diversi, perdiamo il privilegio di essere liberi”.

Cosio Valtellino Teatro I Prati

Il lavoro del gruppo di Cosio Valtellino ci consegna un messaggio chiaro: il teatro non serve solo a commuovere, ma a cambiare. Il Teatro dell’Oppresso non promette finali facili, ma apre spazi di possibilità, dove ogni persona – l’Oprimido, secondo la visione di Boal – può trovare la forza di prendere parola, muovere il corpo, cercare soluzioni.

Ed è proprio in questo spazio condiviso, tra palco e platea, che la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità trova la sua realizzazione più autentica: non come celebrazione formale, ma come azione concreta di inclusione, relazione e libertà.