GORDONA – A Gordona, l’arrivo del nuovo anno ha sempre il profumo di una tradizione semplice ma preziosa: il calendario della comunità, il Bon èn. E anche per il 2026, il Gruppo del Calendario conferma che il progetto è in corso, portando avanti una consuetudine che da decenni scandisce il tempo e racconta, mese dopo mese, la vita del paese.
“Anche quest’anno stiamo lavorando alla realizzazione del calendario di Gordona – annunciano i volontari, ricordando come questo impegno non sia soltanto un gesto di cura, ma un modo per restituire alla comunità un simbolo identitario -. È per noi un piacere poter contribuire, con questo piccolo gesto, a mantenere viva una tradizione che parla di Gordona, delle sue persone e delle stagioni che la attraversano”.
Nel comunicato, il Gruppo del Calendario non dimentica di rivolgere un pensiero a chi, negli anni passati, ha mantenuto viva questa iniziativa. “Vogliamo ringraziare di cuore chi si è impegnato nella realizzazione del Bon èn, lasciandoci un’eredità fatta di dedizione, creatività e amore per il territorio”. Un riconoscimento dovuto a generazioni di volontari che hanno trasformato un semplice calendario in un contenitore di memoria collettiva.
Il Bon èn 2026 è quasi pronto e, come sempre, accompagnerà le famiglie di Gordona lungo il nuovo anno, offrendo immagini, ricordi, scorci e atmosfere che appartengono alla vita del paese. Ma il Gruppo del Calendario guarda anche avanti: «Se qualcuno avesse voglia di darci una mano o proporre idee per le prossime edizioni, sarà sempre il benvenuto».
Un invito aperto alla partecipazione, segno di una tradizione che vive solo se condivisa.
L’uscita del calendario è prevista a breve, e in paese cresce la curiosità. Per il Gruppo del Calendario, il Bon èn non è solo una raccolta di immagini e date: è un racconto corale, un modo per riappropriarsi del senso di comunità in un periodo in cui i legami diventano sempre più preziosi.
E così, mentre Gordona attende il 2026, una certezza c’è già: il nuovo anno arriverà accompagnato dalla bellezza delle piccole tradizioni, quelle capaci di unire più di quanto sembri.