Grosotto

Il restauro dell’ancona di Pietro Ramus si conclude con il Concerto di Fine Anno

Sabato 28 dicembre al Santuario della Beata Vergine delle Grazie un concerto tra arte, tradizione e spiritualità.

Il restauro dell’ancona di Ramus trova il suo culmine con il concerto "Barocco 2024", un momento di grande emozione per la comunità.

Lorenzo Colombo – 27 Dicembre 2024 09:44

Grosotto, Alta Valtellina, Cultura

Mattia Calderazzo e Giulia Vicenzotti
Mattia Calderazzo e Giulia Vicenzotti (Foto Alessandro Nespoli)

GROSOTTO – Le celebrazioni per il restauro dell’ancona lignea di Pietro Ramus, capolavoro del 1680 custodito nel Santuario della Beata Vergine delle Grazie a Grosotto, si concluderanno con un evento che unisce arte, musica e spiritualità. Sabato 28 dicembre, la comunità valtellinese sarà invitata a vivere il Concerto di Fine Anno “Barocco 2024”, un appuntamento carico di suggestioni che promette di chiudere con eleganza e solennità il ciclo di eventi dedicati al capolavoro restaurato.

La serata avrà come protagonisti due giovani interpreti di talento, Mattia Calderazzo all’organo storico Serassi del 1875 e Giulia Vicenzotti al violino, che guideranno il pubblico in un viaggio tra le sonorità della grande tradizione musicale barocca e classica. In programma, opere di maestri intramontabili come Johann Sebastian Bach, Antonio Vivaldi, Joseph Haydn, Georg Friedrich Handel e Johannes Brahms.

Una peculiarità che renderà l’evento ancora più affascinante sarà l’azionamento manuale della ruota del mantice dell’organo, affidato ai Confratelli della Beata Vergine delle Grazie di Grosotto e ai membri della Confraternita del Santo Crocifisso di Grosio. Questo antico gesto, carico di significato, aggiungerà un tocco di autenticità al concerto, facendo emergere tutta la potenza sonora dello strumento.

L’organo Serassi, considerato uno dei gioielli del Santuario, sarà protagonista in un dialogo musicale con il violino, esaltando le caratteristiche acustiche del luogo e regalando al pubblico un’esperienza unica.

Il concerto è l’apice di un percorso iniziato con il restauro dell’ancona, reso possibile grazie al sostegno del Ministero della Cultura e al lavoro della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio. L’imponente struttura lignea, tornata al suo originario splendore, rappresenta una delle testimonianze più preziose dell’arte sacra in Valtellina. Intagliata con straordinaria maestria, l’ancona è un simbolo della devozione mariana che attraversa i secoli e che ancora oggi unisce arte e spiritualità.

Questo evento, promosso dalla Fabbriceria della Beata Vergine delle Grazie, sarà un’occasione per tutta la comunità di Grosotto e dintorni per riflettere sul valore del patrimonio culturale e religioso, celebrando insieme i successi di un progetto che ha coinvolto istituzioni, restauratori e fedeli.