Valdisotto

Operazione “Recharge”, indagati per corruzione imprenditori e professionisti dell’Alta Valle

L'attività investigativa iniziata nel marzo 2023, undici i soggetti sottoposti a misura cautelare.

Al centro l'aggiudicazione di gare d'appalto bandite dal Comune di Valdisotto.

Redazione VN – 12 Marzo 2025 09:33

Valdisotto, Alta Valtellina, Cronaca

Operazione Recharge Guardia di Finanza Sondrio

VALDISOTTO – Peculato, corruzione per l’esercizio della funzione e per atti contrari ai doveri d’ufficio e di falso ideologico in atto pubblico. Questi i reati ipotizzati a carico delle persone sottoposte a indagine nell’operazione “Recharge” da parte della Guardia di Finanza di Sondrio, undici soggetti tra i quali il responsabile di un ufficio interno del Comune di Valdisotto, imprenditori e professionisti della Valtellina e della provincia di Bergamo.

Al termine di una lunga e complessa attività d’indagine, alla fine di dicembre scorso, la Procura della Repubblica di Sondrio ha richiesto (e ottenuto alla fine di febbraio scorso dal Gip presso il locale Tribunale) un’ordinanza di applicazione di misura cautelare, detentiva e interdittiva nei confronti dei coinvolti.

II procedimento ha tratto origine da un esposto presentato alla Tenenza di Bormio della Guardia di Finanza per fatti risalenti agli anni 2021 e 2022, riguardanti l’aggiudicazione di gare d’appalto, bandite dal comune di Valdisotto, per l’affidamento di diversi lavori e servizi per importi consistenti.

L’attività investigativa, iniziata nel marzo 2023 e avvitata all’indomani della presentazione dell’esposto, ha inizialmente coinvolto il responsabile dell’ufficio comunale e alcune persone fisiche, prevalentemente imprenditori e professionisti. Già a novembre 2023, in più circostante, è stato necessario sottoporre a perquisizione l’ufficio comunale in cui lavorava il responsabile dell’ufficio pubblico, diverse aziende coinvolte, le abitazioni di alcuni indagati e altri luoghi nella loro disponibilità, al fine di acquisire documentazione necessaria all’accertamento dei rapporti tra gli indagati, delle attività svolte dalle aziende e alla ricostruzione delle procedure di affidamento degli incarichi alle aziende private. In tali circostanze, sono state sottoposte a sequestro anche consistenti somme (oltre 320.000 euro anche in banconote di medio e grosso taglio, occultati in diversi luoghi, tra cui bagni, casseforti e una cassetta di sicurezza) e documenti poi rivelatisi fondamentali per la ricostruzione dei fatti.

L’indagine e proseguita dopo l’attività iniziale e ha disvelato un consolidato meccanismo di corruzione incentrato sul pagamento di tangenti e dazione di utilità per l’affidamento di lavori e servizi pubblici e si è sviluppata mediante un’attività investigativa, molto complessa e durata diversi mesi, volta ad acquisire riscontri agli elementi inizialmente emersi. L’analisi della documentazione sequestrata, insieme ad altra attività, ha consentito di estendere le indagini nei confronti di ulteriori indagati e di ipotizzare numerosi altri reati, anche commessi successivamente alla presentazione dell’esposto, fino a raccogliere, nei confronti di undici indagati, gravi indizi di colpevolezza posti a fondamento della richiesta di misura cautelare e dell’applicazione, da parte del Giudice per le indagini preliminari di Sondrio, di cinque arresti domiciliari e sei divieti temporanei di contrattare con la pubblica amministrazione.

L’esecuzione delle misure cautelari e di ulteriori decreti di perquisizione, che ha interessato diversi comuni delle province di Sondrio e Bergamo, è stata come detto affidata ad ufficiali ed agenti di polizia giudiziaria dei Reparti del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Sondrio.

La Procura della Repubblica attende ora eventuali memorie difensive, documenti, richieste di interrogatorio o di approfondimenti d’indagine. Tutto sarà attentamente e doverosamente preso in considerazione.